The Art of Standard
Sabato 9 aprile alle 20.30 Salagnini riapre la stagione dei concerti jazz con una proposta di grande suggestione che, ben oltre la sola performance musicale, trasporta in un viaggio guidato attraverso molte delle più belle e significative esecuzioni realizzate nel corso del tempo . Un progetto divulgativo, mirato a informare sul concetto di Standard nella musica jazz, una magnifica costellazione musicale, che trascende l’originalità dei brani per concentrarsi sui grandi performers.
A presentarcelo sarà il pianista romano Andrea Zanchi che nella sua attività musicale qualcuno avrà avuto modo di apprezzare nelle trasmissioni di RadioRaiTre dedicate appunto alla musica Jazz. Raffinato ed eclettico pianista, grande ed acuto osservatore del microcosmo musicale di cui è stato e rimane abile divulgatore. Pianista e approda alla musica jazz sotto la guida perfetta di Enrico Pierannunzi, subito in Trio con Pino Sallusti al contrabbasso e Gianni Di Renzo alla batteria si dedica esclusivamente ad affinare l’esecuzione in questa tipologia di formazione convinto Il "trio" è la situazione ideale per esprimere una musica d'insieme dove l'interplay è l'elemento trainante per creare quelle tensioni emotive libere da qualsiasi schematismo, concetto che ribadisce ed enfatizza in ogni sua performance, in ogni sua nuova collaborazione musicale, come quella con Andrea Pace e Juan Carlos Zamora in cui musica originale e standard della musica jazz sono gli elementi fondamentali della proposta artistica.
Presente in diverse rassegne musicali legate alle manifestazioni dell'Estate Romana, si è esibito nel girone finale nella "Coppa del Jazz" (manifestazione organizzata da Rai Stereo Uno), al festival di Savona jazz, è stato inserito per due stagioni invernali nel programma del Capolinea di Milano. Presente con diverse formazioni nella rassegna "QuindiJazz". Dal 2004 è leader della formazione 'Eclectic City' dove si alterna il meglio della musica romana e nazionale, tra cui Mario Raia, Sandro Satta, Marco Conti, Antonello Sorrentino, Massimo Pirone, Tony Cattano, Francesco Lo Cascio, Pino Sallusti, Steve Cantarano, Ettore Fioravanti, Gianni Di Renzo, con un repertorio di composizioni originali e standard appositamente arrangiati.
Lo stesso con cui si presenta in questo concerto in trio con due musicisti di grande spessore artistico, il sassofonista Andrea Pace ed il pluristrumentista cubano Juan Carlos Zamora. Andrea Pace sassofonista “di lungo corso” ha collaborato con la Big band di G. Iacoucci con la quale ha effettuato concerti e registrazioni con musicisti di fama internazionale quali Steve Grossman, Joe Mosca, Gianni Basso, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi.
È stato solista per importanti associazioni musicali romane e in orchestra ha registrato colonne sonore per l'Unione Musicisti di Roma e l'AMIT con direttori quali E. Morricone, N. Piovani, G. Ferrio, L. Bacalov.
Dal 1995 suona e collabora con Gianni Oddi nella conduzione artistico - organizzativa del Quartetto di saxofoni “Ialsax Quartet” con il quale ha effettuato tourneé in tutto il mondo. Juan Carlos Zamora Juan Carlos Albelo Zamora violinista nonché virtuoso dell’armonica a bocca ed apprezzata voce solista, vanta numerose ed importantissime collaborazioni tra cui certamente spicca quella con Pino Daniele nel concerto di in piazza Plebiscito a Napoli nel 2008. Figlio d’arte, Zamora ha un curriculum musicale costellato di importanti incarich sin da quando all’età di 19 anni ha diretto l’orchestra di musica popolare cubana della sua città, Cienfuegos. Trasferitosi in Italia ha iniziato a collaborare con i più grandi interpreti della musica italiana, Pino Daniele appunto, a Gabriella Ferri, Franco Califano, Claudio Baglioni, Tullio de Piscopo. Attualmente lavora come musicista e vocal coach per la musica latina con Andrea Bocelli e come solista con il produttore e arrangiatore David Foster
Insieme, nella formazione tipica e classica della musica jazz, questi tre grandi musicisti sapranno offrirci, in una serata densa di significati, l’opportunità di verificare come la musica jazz possieda tutte le caratteristiche per essere un terreno di elaborazione in grado di spaziare dai compositori americani, alla canzone italiana, alla colonna sonora. E tra le rivisitazioni di Henry Mancini, , Victor Young, Bruno Martino , Bronislau Kapermentre ci mostrerà il filo rosso che li continua a legare in maniera sorprendente ed affascinante. Un bellissimo concerto di riapertura dopo un tunnel che pareva infinito, in una location emergente nel panorama della cultura musicale romana.