“Il Fiore del deserto”: viaggio nel pensiero di Leopardi
Non una lettura di poesie, non un concerto in versi, non una semplice analisi su Leopardi: "Il Fiore del deserto" è lo spettacolo multiartistico che domenica 12 aprile andrà in scena per la prima volta a Roma al Teatro Argentina, nella sala Squarzina, ad ingresso gratuito.
Scritto e diretto da Federica Altieri, è stato inserito a pieno titolo nella manifestazione "Le Arti si sFogliano", sostenuta e patrocinata dalla Regione Lazio, che con un lungo cartellone artistico sta promuovendo nelle librerie, nelle biblioteche e nei teatri del Lazio la lettura come forma di resistenza, crescita culturale, aggregazione sociale.
Attraverso l'unione delle arti - recitazione, musica, arti figurative, "Il Fiore del deserto" accompagnerà il pubblico alla scoperta delle intuizioni di Leopardi sul mondo, della modernità del suo pensiero, del suo essere istintivamente fuori da schemi prestabiliti e nella comprensione che il suo Tempo conteneva il germe dell'indifferenza, delle false illusioni, della solitudine.
Sul palco, grandi artisti: l'attrice Maria Letizia Gorga, i musicisti del MAT (il sassofonista Marcello Allulli e il batterista Ermanno Baron), il chitarrista Francesco Poeti e il pianista Stefano De Meo. Come scenografia dello spettacolo, le intense opere della pittrice Barbara Pensa. Ma anche figure emergenti come il giovane attore Alessandro Guerra.
Tutto lo spettacolo sarà attraversato da una poesia con cui gli artisti si confronteranno di continuo: "La ginestra", contenente in sé una profonda rivoluzione nel contenuto, nel linguaggio, nella costruzione, nella tecnica, nel ritmo, dove Leopardi sembra cercare di coinvolgere totalmente, senza un lieto fine, senza lasciar nessuno nella propria calma, cercando di muovere nuove forze rinnovando il pensiero. Un'apertura inquietante e sollecitante che supera, nel suo tempo e a livello europeo, ogni altra soluzione poetica e morale, che apre una crisi con prospettive problematiche ancora vive e dense.
Federica Altieri: "Sembra impossibile nel nostro tempo non rileggere Leopardi, non notare quanto avanti era il suo pensiero; il suo prospettarsi dentro la storia e dentro le problematiche dell'uomo fino ad arrivare all'apice dove spazio e tempo perdono la loro omogeneità concettuale dando vita a pura energia poetica. Il suo grido è arrivato fino a noi, proprio perché la paura del vuoto, del nulla, darà al Poeta una sorta di reazione vitale. E' dunque un Leopardi progressivo, polemico e sarcastico che cercheremo di far arrivare al pubblico, e lo faremo attraverso la sua poetica, i suoi pensieri e i suoi dialoghi."
Lo spettacolo sarà impreziosito dalla presentazione introduttiva di Francesco Muzzioli, scrittore e pensatore nonché docente all'Università La Sapienza, e di Marcello Carlino, docente presso La Sapienza e Direttore del Conservatorio di Musica di Frosinone.