"Cyrano" di scena al Teatro dell' Orologio dal 25 al 27 febbraio
Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, è un poeta spadaccino dal lunghissimo naso, abile tanto nella spada quanto nell'eloquio. Sentendosi profondamente brutto e grottesco per via del suo enorme naso non ha il coraggio di confessare il proprio amore alla cugina Rossana. Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Cristiano de Neuvillette, appena arrivato a Parigi per far parte della compagnia dei cadetti del re, del quale è innamorata.
Cyrano accetta riluttante di proteggere il giovane Cristiano, bello, onesto e leale, ma privo delle doti capaci di stimolare quell'amore fatto anche di intelligenza e poesia che Rossana anela. Tra i due si instaura quindi un'amicizia e una complicità che porterà alla nascita di un eroe da romanzo, grazie al quale Cirstiano, all'oscuro dei sentimenti di Cyrano, con l'aiuto del poeta, riuscirà a conquistare e a sposare la sua amata. Ma la loro unione è destinata a vita breve: il conte De Guiche, invaghitosi della donna e infuriato per l'amore non corrisposto, sfrutta il suo potere per spedire i due amici al fronte, lontani da Rossana.
Da qui, De Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere d'appassionata poesia per Rossana mantenendo sempre per sè questo segreto anche quando il giovane muore combattendo. Dopo quattordici anni, Rossana, ancora fedele all'amore per il defunto Cristiano, riceve la visita del cugino reduce da un'imboscata. E solo allora, da Cyrano morente, Rossana apprende, disperata "la splendida bugia" del taciuto amore per lei.
Cyrano De Bergerac, è senz'altro uno dei più grandi classici della storia del teatro e la compagnia Marabutti ha deciso riportare sulla scene questi personaggi immensi e immortali non raccontando soltanto una storia d'amore, ma la storia di due debolezze, due fragilità: Cyrano e Cristiano decidono di unirsi per eliminare queste fragilità, scelgono il compromesso pur di raggiungere il loro scopo, consci che senza l'aiuto reciproco non hanno la possibilità di "amare".
L'operazione intrapresa è stata quella di creare uno spettacolo "stilizzato" dove la storia e i personaggi hanno la massima importanza e sono assolutamente "l'essenziale" per lo spettatore. Personaggi dai caratteri forti, delineati, ridotti all'osso, si incontrano e si sfidano a suon di versi su un vero e proprio "ring", come in uno spettacolo di commedia dell'arte, e come secondo la tradizione si spogliano delle loro "maschere" a bordo scena, sempre a vista e sempre partecipi, anche se fuori scena, allo spettacolo.
La musica, rigorosamente dal vivo e un ring a tratti surreale e sognante, accolgono questi poeti spadaccini, questi parolieri e menestrelli, che rivivendo i versi di Rostand regalano ancora una volta l'ebrezza di una storia magnifica e commovente, dove la commedia e la tragedia si intrecciano perfettamente e diventano indispensabili l'una all'altra.