Soli Deo Gloria al Teatro Biblioteca Quarticciolo
Spettacolo teatrale a cura di Metis Teatro - regia Alessia Oteri
Soli Deo Gloria, di Peter Asmussen, è un testo potente.
A livello di parole e di senso.
Potente già nel titolo: che se da un lato richiama il Soli Deo Gloria con cui il compositore Johann Sebastian Bach siglava ogni sua composizione dall'altro di quella stessa citazione sembra svelare, oggi, l'impossibilita e l'incongruenza.
Appena 12 canti - dodici episodi apparentemente senza alcun collegamento - tenuti insieme da un coro, che apre e chiude ogni singolo episodio. Dodici stanze dell'anima in cui uomini e donne si amano, si odiano, si uccidono, si ignorano, compiono scelte precise, che vanno in una direzione sola: fallati, amputati, impossibilitati ad esprimersi, o armati di un linguaggio e di strumenti che tendono alla distruzione, i personaggi di questo dramma di Peter Asmussen sembrano muoversi su una terra già privata della loro presenza.
In figura le loro storie. Sullo sfondo quel titolo così evocativo e potente, che via via che la scrittura procede sembra perdere di forza, e svelare la sua vera ragion d'essere: un titolo sacro per una cantata sacra stagliata sulla ferocia e la fragilità dell’uomo moderno.
In figura le loro storie, sullo sfondo una suggestione in cui sembra di scorgere quei recitati di Bach in cui il Cristo crocifisso e fatto uomo, trasfigurato dal dolore mostra nel suo volto la bellezza della trascendenza. Una redenzione negata agli uomini e alle donne di questo dramma sacro, in cui gli agnelli di dio spesso vanno al macello prestando il fianco ai loro stessi carnefici, e in cui non sembra esserci spazio se non per un anelito feroce e grottesco, e dei pochi testimoni non restano che tracce mute e residui su una terra desolata, attraversata unicamente dal canto stridente degli uccelli.