Il Secolo breve all'Auditorium
Il Secolo breve all'Auditorium Parco della Musica
Un'altra immersione nel Novecento musicale per Antonio Pappano, questa volta con particolare riguardo al Novecento. Secondo la nota definizione dello storico Eric Hobsbawm, il Novecento può essere considerato il "secolo breve" per l'incredibile densità di avvenimenti che lo hanno caratterizzato: dai due eventi bellici di portata mondiale, alla caduta del muro di Berlino, passando per una serie di vicende politiche, progressi tecnologici e sociali. Le arti e la musica hanno, ovviamente, fatto da contrappunto a questi cambiamenti, sottolineando spesso i momenti cruciali.
Il Prélude à l'après-midi d'un faune di Debussy, con la sua novità formale e sonora, apre quella fase della storia della musica francese in cui la ricerca timbrica e la sensibilità armonica diventano i punti cardinali della sua estetica e che, oscillando tra simbolismo e impressionismo, vedrà la nascita di grandi capolavori. Non fa eccezione rispetto a questi presupposti il Requiem di Fauré, di tutti il più intimo e discreto (vi è assente infatti il Dies Irae), pagina di sincera e intensa spiritualità diluita in sonorità ovattate e preziose e linee melodiche semplici che celebrano il congedo dalla vita con serena rassegnazione.
Il Concerto per violino di Schönberg appartiene all'ultima fase creativa del compositore austriaco alla ricerca di una nuova prospettiva rispetto ai rigorosi assunti dodecafonici, che si realizza attraverso l'adozione di nuove e più libere formule compositive. Michael Barenboim, figlio del più noto Daniel, al suo debutto a Santa Cecilia, è il solista di questo Concerto che ha eseguito con le maggiori orchestre del mondo facendone una sua specialità.
Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Michael Barenboim violino
Lisette Oropesa soprano
Vito Priante baritono
Debussy Prélude à l'après-midi d'un faune
Schönberg Concerto per violino
Fauré Requiem