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Race for the cure contro il tumore al seno: 4 giorni di visite e promozioni più la maratona finale

Dal 17 al 20 maggio la 19esima Race for the Cure al Circo Massimo

Tornano a Roma le 'donne in rosa' protagoniste della lotta al tumore al seno con la 19esima Race for the Cure. Dal 17 al 20 maggio il Circo Massimo accoglierà decine di migliaia di partecipanti (65mila le presenze del 2017) alla più grande manifestazione del genere non solo in Italia ma in tutto il mondo, organizzata dalla Susan G. Komen. Prima grande novità di quest'anno è proprio la durata di 4 giorni invece di 3, con ancora più laboratori, consulenze specialistiche ed esami diagnostici, ingressi gratuiti nei Musei per tutti gli iscritti, grazie a una collaborazione con il Mibact. 

La giornata clou sarà domenica 20, con la tradizionale corsa di 5 km, sia competitiva che amatoriale, e la passeggiata di 2 km: partenza alle 9.40 da via Petroselli, di fronte alla Bocca della Verità, per un percorso che toccherà le principali vie del centro di Roma. Ma già da giovedì e fino a sabato, dalle 10 alle 20, sarà attivo il 'Villaggio Salute, Sport e Benessere' in cui saranno offerte gratuitamente consulenze, verrà sottolineata l'importanza degli stili di vita sani con sessioni pratiche di sport, fitness, corretta alimentazione e tanto altro come lezioni di cucina e pet therapy. 

L'obiettivo finale è sensibilizzare sull'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, incoraggiando e accompagnando le tantissime donne che stanno affrontando la malattia. E sono ogni anno "più di 50mila" quelle che si ammalano, ha spiegato Riccardo Masetti, presidente di Susan G. Komen Italia, durante la conferenza stampa di questa mattina nel Salone d'Onore del Coni. 

"Ma da questo tumore si può guarire nel 90% dei casi, se viene fatta una diagnosi tempestiva e con interventi mini-invasivi. In questi anni abbiamo potuto investire più di 15 milioni di euro nella nostra iniziativa, finanziando circa 800 progetti per portare all'attenzione di tutti la malattia ma senza paura". Come ha fatto la testimonial Rosanna Banfi, madrina d'eccezione della Race for the Cure insieme a Maria Grazia Cucinotta. "Per me questo è il nono anno di impegno, è nato un grande amore con questa associazione che mi ha cambiato la vita e mi ha reso una persona migliore, più matura e pronta ad aiutare gli altri". 

Grazie a questo evento infatti, ha sottolineato, "le donne malate hanno modo di guardarsi intorno e capire che non sono sole, tante come loro hanno superato i momenti difficili e sono diventate più forti". A svolgere un ruolo da protagonista è anche lo sport, non solo con la corsa di domenica 20 maggio ma soprattutto con l'opera di prevenzione e incoraggiamento a una vita sana. 

Per questo come di consueto è sceso in campo il Coni: "Sono felice di essere qui - ha commentato il presidente Giovanni Malagò - in questi anni siamo stati fidanzati, ma oggi posso dire che siamo sposati: c'è una fortissima identificazione tra il Coni e il progetto della Race for the Cure. L'idea di organizzare una corsa è formidabile perchè si vede subito la volontà di esserci e l'atmosfera che si respira è fantastica: i valori che ha questa manifestazione non li ha nessun altro" ha concluso Malagò che il 20 maggio correrà in rosa "insieme ad alcuni amici".
 

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