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Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma. Ingegno e costruzione

Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma. Ingegno e costruzione al Maxxi fino al 20 marzo 2011. La recensione

"L'invenzione strutturale non può che essere il frutto di un'armoniosa fusione di personale intuizione inventiva e di impersonale, realistica, inviolabile scienza statica".
Ingegnere, architetto, costruttore, inventore, scrittore e docente universitario: è Pier Luigi Nervi (Sondrio, 1891- Roma, 1979), figura chiave del miracolo economico del secondo dopoguerra, definito dallo storico dell’architettura Nikolaus Pevsner “il più geniale modellatore di cemento armato della nostra epoca”.
L’esposizione Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma. Ingegno e costruzione, visitabile al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) fino al 20 marzo, delinea, attraverso un itinerario articolato e complesso, la poliedrica figura dell’ingegnere di Sondrio, che nella città eterna vive, ha il suo studio, la sede della sua impresa, insegna e costruisce rapporti professionali e scientifici. Si tratta di una mostra itinerante di cui Roma costituisce la terza tappa, dopo quella inaugurale di Bruxelles a giugno e di Venezia ad agosto; in aprile la mostra si sposterà a Torino ed in seguito nelle principali città europee e americane, proponendo tagli e contenuti diversi. Il progetto nasce infatti con l’intento di illustrare l’attività di Nervi ponendo l’accento di volta in volta su quanto svolto nel paese o nella città ospitante, arricchendo in questo modo la ricerca con nuovi materiali, studi e testimonianze. La mostra romana dedica un esclusivo focus alle opere realizzate per le Olimpiadi di Roma nel 1960, di cui si celebra quest’anno il Cinquantenario: il Palazzetto dello Sport, Lo stadio Flaminio, il Palazzo dello Sport all’EUR ed il viadotto di Corso Francia, originali strutture realizzate da Nervi non solo come progettista, ma anche come costruttore. Il MAXXI si presenta in questo senso come la sede ideale, in quanto non solo permette un confronto fisico con tre delle sue opere più note, che si trovano nelle sue immediate vicinanze (il Palazzetto, lo Stadio e il viadotto), aprendo idealmente il museo alla città, ma consente la conoscenza diretta di una parte dei documenti provenienti dal fondo archivistico Pier Luigi Nervi, materiale di recente confluito in gran parte negli archivi del museo e attualmente in via di catalogazione.

La mostra è introdotta all’esterno del museo dalla Giuseppa, la motobarca di famiglia in ferrocemento, recentemente restaurata e dipinta oggi solo su una fiancata per metterne il luce l’originale materiale costruttivo. Ad accogliere il visitatore all’interno del museo sono invece le immagini di Mario Carrieri, che con una campagna fotografica realizzata appositamente per la mostra, ha interpretato alcune delle creazioni più famose di Nervi: stampe fotografiche in cartoncino su alluminio sospese a mezz’aria, che in maniera suggestiva si svelano lentamente ripercorrendo la parete curvilinea della struttura museale. Il percorso si snoda poi presentando 15 tra i suoi principali progetti (ricordiamo tra gli altri lo Stadio Comunale di Firenze, il Palazzo delle Esposizioni ed il Palazzo del Lavoro di Torino, la Sede Unesco di Parigi, la Torre della Borsa a Montréal, l’Aula per le Udienze in Vaticano, la Cattedrale di St. Mary a San Francisco ed il Ponte del Risorgimento di Verona), introdotti ognuno da esaustivi pannelli didattici. Si alternano progetti, plastici, disegni originali, foto d’epoca, interviste, filmati, carteggio e altro materiale d’archivio (figurano ad esempio i documenti originali di oltre 40 brevetti depositati), il tutto scandito dall’alto da grandi tondi dove sono proiettate le coperture circolari nerviane, cupole virtuali dagli effetti optical. Un percorso che confluisce nella parte più scenografica della mostra, vale a dire la sezione dedicata alle architetture olimpiche. L’allestimento diventa di impianto circolare, a riproporre forse le strutture stesse dei palazzi dello sport progettati da Nervi in quegli anni, ed il visitatore si trova isolato dal resto ed introdotto fisicamente all’interno delle creazioni del 1960: alzando lo sguardo un insieme di fotografie d’epoca riporta a quegli anni, mentre un plastico-gioco in scala 1:25 riproduce il Palazzetto dello Sport, esempio di applicazione del cosiddetto “Sistema Nervi”, che racchiude un insieme di soluzioni tecniche che definiscono un nuovo modo di costruire, economico e rapido. D’altra parte “l’archiettura- afferma l’ingegnere in una delle sue lezioni universitarie – non è disegno; è processo costruttivo e risultato finale”.
 

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