Peppe Servillo racconta Histoire du Soldat
Peppe Servillo racconta Histoire du Soldat. Storico leader degli Avion Travel, Peppe Servillo non è nuovo alle incursioni nella musica del Novecento ‘colta’ e di autori di musica contemporanea dei nostri giorni di cui ne è sempre un interprete attento e originale.
Peppe Servillo racconta Histoire du Soldat
Così sarà anche giovedì 8 marzo per il ciclo di concerti della Filarmonica Romana al Teatro Argentina (ore 21), in cui salirà sul palco per raccontare, nell’adattamento in italiano da lui stesso curato, una dei lavori più celebri di tutto il Novecento qual è l’Histoire du Soldat di Igor Stravinskij (compositore che negli anni ’60 scelse la Filarmonica come “casa” romana e che nel ‘66 vide la sua Histoire rappresentata proprio dalla Filarmonica in un celebre allestimento con scene e costumi di Giacomo Manzù e le coreografie di Maurice Béjart). Ad accompagnare Servillo sul palco, ci sarà l’ensemble Roma Sinfonietta guidata dalla bacchetta di Fabio Maestri.
Nel 1918, durante la Grande Guerra, il trentaseienne Stravinskij mette in musica con ironia e scetticismo Histoire du soldat, una fiaba russa tratta dalla celebre raccolta di Afanas'ev, con protagonista il diavolo che ruba il violino e l'anima a un povero soldato.
Nata originariamente come opera da camera (“storia da leggere, recitare e danzare in 2 parti” si legge nel frontespizio), versione che ascolteremo in forma di concerto in questa serata – Stravinskij poi realizzò due Suite strumentali, una per lo stesso organico, e l’altra più ridotta per pianoforte, clarinetto e violino - l’Histoire è una serie di pezzi brevi e brevissimi, per lo più di carattere brillante, come marce, valzer, tango e ragtime.
Sette strumenti bastano a Stravinskij per ottenere una timbrica asciutta ma varia e contrastata. Il programma viene preceduto dagli altrettanti celebri Tre pezzi per clarinetto (1919) di Stravinskij (solista Luca Cipriano), cui si aggiungono Elogio per un’ombra (1971) per violino solo, omaggio di Goffredo Petrassi ad Alfredo Casella (solista Marco Serino), e La terra del rimorso (2013) di Marcello Panni composta per lo stesso organico dell’Histoire, prendendo spunto dai più popolari brani della tradizione musicale salentina; la compongono i tre brani Taranta indiavolata, Canto d’amore e Pizzica di Cosimino.