"Parole in cerca di libertà", dati, racconti e storie di rap in carcere
Sono "Parole in cerca di libertà" quelle che martedì 5 aprile riempiranno gli spazi di Moby Dick, la biblioteca hub in via Ferrati, per raccontare storie, incrociare dati e vivere - anche solo per poco – all’interno degli Istituti di Pena Minorili. “Dati, racconti e storie di rap in carcere” – come spiega il sottotitolo – organizzati da Antigone, CCO - Crisi Come Opportunità e minimum fax, che il pubblico ascolterà attraverso l’esperienza e la voce di Francesco “Kento” Carlo.
"Eventi come questo confermano quanto la riflessione sulle carceri minorili sia ormai meritatamente al centro del dibattito – commenta Kento – e quanto il rap possa avere un ruolo fondamentale nel far suonare forte la voce dei ragazzi reclusi. La sinergia tra affermate realtà che lavorano sul campo - come Antigone e CCO - e di una casa editrice dello spessore di minimum fax è un risultato di cui sono enormemente fiero, e spero che questo sia solo il primo passo di una lunga collaborazione. Personalmente, continuo a raccontare il carcere con le canzoni, con i libri e sullo schermo. E presto annunceremo altre bellissime novità".
Una testimonianza preziosa, quella del rapper e scrittore calabrese, che ha raccolto il vissuto di oltre 10 anni di laboratori di scrittura all’interno delle carceri, e lo ha trasformato in un libro – Barre, edito da minimum fax – e poi in due web serie – Barre Aperte, disponibile su Repubblica TV, e realizzato con il sostegno di CCO, Associazione Puntozero, e il supporto di Fondazione Alta Mane Italia, e Keep It Trill, realizzata da Antigone.
"Lawrence Ferlinghetti, il primo autore straniero che minimum fax pubblicò nel 1995, scrisse che "la poesia è un canarino in una miniera di carbone, e noi sappiamo perché l'uccello in gabbia canti - così esordisce Daniele Di Gennaro, editore di minimum fax – Specie nei regimi che costringono la libertà, la forza della parola è un canto che supera ogni sbarramento. Un canto che più è costretto e più è bello e struggente. Il percorso di Francesco “Kento” Carlo riflette una delle ragioni forti per cui sentimmo di tentare l'esperienza della fondazione di una casa editrice dopo quella di una rivista indipendente. Attraverso l’Hip-Hop, l'esperienza del rap e quella dell'espressione poetica, Barre fa sentire forte le voci di quel canto, racconta chi siamo e chi saremo fuori dai quei limiti, fisici e mentali".
Si apre così una finestra su un modo sconosciuto ai più, una realtà troppe volte dimenticata, quella della detenzione minorile, e con grande leggerezza e sensibilità riesce a distogliere l’attenzione dal set in cui si svolge, conducendo lo spettatore tra le attività artistiche che le diverse associazioni portano avanti da anni, e le vite di questi giovani che desiderano soltanto una seconda possibilità.
"Per CCO il percorso è iniziato nel 2019 – spiega Giulia Agostini, presidente di CCO – quando è nato un tavolo di incontro e scambio tra le principali associazioni italiane che lavorano nei diversi IPM, e da questo tavolo è nata 'L’associazione nazionale teatri e giustizia minorile', teso alla riflessione sui temi che riguardano la detenzione minorile e alla valorizzazione delle attività artistiche, espressive e teatrali realizzate nell’area penale interna ed esterna come strumento educativo e formativo. Noi ci abbiamo creduto subito ed è iniziato così il nostro viaggio negli IPM, un viaggio intenso, pieno di persone straordinarie che vivono dietro e oltre le sbarre".
"Il carcere è un luogo chiuso – spiega sul tema Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone – un luogo che troppo spesso non ha modo di raccontare se stesso. Il carcere è tradizionalmente un luogo opaco, dove le alte mura chiudono dentro le persone detenute ma al contempo chiudono fuori il mondo esterno. Le storie delle persone che abitano il carcere sono fondamentali per aprire delle finestre attraverso le quali guardare all'interno. E auspicabilmente delle porte attraverso le quali possiamo decidere di mettere un piede dentro. Storie come quelle raccontate nella serie Keep it trill ci fanno capire che in carcere ci sono persone come noi, che condividono le nostre aspettative e delusioni, le nostre forze e debolezze. È un pezzo di società, del quale tutti siamo chiamati a farci carico".
ingresso gratuito, Super Green Pass obbligatorio
prenotazione consigliata[Ritorno a capo del testo]info: mobydick@laziodisco.it