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Al Museo delle Cere anche Stefano D'Orazio, l'ex batterista dei Pooh

Al Museo delle Cere è stata inaugurata oggi la nuova statua dedicata all'ex batterista dei Pooh, Stefano D'Orazio, che sostituisce quella del 1986

È ritornata oggi al Museo delle Cere la statua dedicata a Stefano D'Orazio, celebre ex batterista e manager dei Pooh, oggi autore di musical di successo, quali "Aladin", "Pinocchio" e "Mamma Mia!".

Il clone di cera di Stefano D'Orazio, ospitato nelle sale del Museo dal 1986 insieme a quelli di Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Facchinetti, era stato rimosso nel 2010 perché ormai non assomigliava più all'originale. Ma da oggi, con sembianze davvero realistiche, Stefano D'Orazio ha fatto la sua ricomparsa nella sala dedicata ai musicisti italiani contemporanei, insieme a Pavarotti, Bocelli, Zucchero e Ligabue. In piedi, dietro alla sua storica batteria, l'ex membro dei Pooh sfoggia il suo classico sorriso ironico e disincantato.

«Essere stato immortalato accanto a dei nostri grandissimi è certamente gratificante, anzi credo che mi monterò la testa! – ha  commentato Stefano D'Orazio – Le tecniche e i materiali usati per realizzare le nuove statue del Museo, credo vengano dal cinema, e le copie somigliano incredibilmente ai soggetti originali, sono dei veri replicanti». In visita al Museo delle Cere, che dopo quello di Londra e Parigi è il terzo in Europa per importanza D'Orazio si è dimostrato entusiasta della nuova statua che lo ritrae:«La "lapide" che hanno piazzato accanto al mio Avatar mi ha fatto particolarmente piacere perché non fa solo riferimento al mio trascorso fortunato, ma parla anche del mio presente, il che mi fa sperare in un buon futuro».
Il Museo, aperto dal 1958, non ospita però solo cantanti. Lungo l'itinerario che si snoda tra le sale è possibile incontrare i personaggi che hanno scritto la Storia, ma anche i protagonisti del nostro presente e i volti cari al cinema italiano, da Totò ad Alberto Sordi, a Nino Manfredi.
 

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