Mud & Bones: mostra all'Accademia di Romania
Mud & Bones: ossa e fango nella rappresentazione del passato. Una mostra dedicata agli emergenti dell’arte contemporanea Romena
Inaugurazione: giovedì 17 gennaio 0re 18.00, presso l’accademia di Romania, Piazza José de San Martin, 1 – 00197 Roma. La mostra è visitabile fino al 31 gennaio, ingresso gratuito – https://www.accadromania.it
Inediti immaginari del conflitto e della memoria: nella mostra, artisti diversi tra loro, accomunati dalla provenienza -sono nati e cresciuti in Romania-, raccontano il loro rapporto con la guerra, dialogando attraverso i linguaggi della scultura e del ready made, della video-arte e della fotografia. Con il loro lavoro affrontano in maniera del tutto personale il tema del conflitto, attraverso la rielaborazione di concetti quali identità, memoria, fragilità e appartenenza.
Un passato complesso, a tratti drammatico, affiora nelle opere d’arte contemporanea degli artisti emergenti di Bucarest, Cluj-Napoca, Oradea.
Due sono le immagini chiave che gli artisti contemporanei romeni portano alla nostra attenzione, quando elaborano con arti pittoriche, installative e video, la storia recente del paese in cui sono nati: il fango, elemento di protezione ma anche di occultamento; e le ossa, ciò che rimane dell’uomo, testimonianza quasi immortale delle sue spoglie. Sono questi elementi rappresentativi di un passato doloroso e ricco al contempo, e, soprattutto, di una relazione spirituale con gli elementi e con la storia: è questa la cifra compositiva degli artisti emergenti della Romania contemporanea, panorama che sta rinascendo e rinverdendosi in un nuovo risveglio brulicante di energie artistiche, di nuove istanze culturali e di nuovi modi di fare arte.
Le opere in mostra sono accomunate da un costante richiamo, implicito o manifesto, alla natura e al suolo: la terra, metafora di vita così come di morte, viene evocata o rappresentata nelle opere, in una metafora che rende palese come gli elementi naturali che hanno popolato il paesaggio romeno durante il conflitto, assorbendo il lutto hanno sepolto e incorporato spoglie e ricordi, rendendo il suolo vero e proprio corpo fisico della memoria storica, collettiva e familiare.
La simbologia dell’elemento sepolcrale, fatto di ossa e terra, viene sviluppata dagli artisti contemporanei nelle sue componenti quasi profetiche, non per forza rassicuranti, sancendo il protagonismo dell’organicità del suolo, che viene evocato come elemento di protezione e di sopravvivenza ma anche di occultamento e soffocamento.
Cinque sono i fatti storici che influenzano la mostra in modo particolare: i lasciti delle guerre mondiali, i campi di lavoro di Ceau?escu, la rivoluzione del 1989 e i fatti storici di Rosia Montana. Sono questi gli elementi storici che assurgono a metafora del mondo contemporaneo e dei suoi movimenti nell’arco del secolo breve, facendo capolino nelle opere esposte, tutte prodotte da artisti nati negli anni ’80, decade che è stata spartiacque culturale ed economico in Romania come nel resto del mondo: “
La mostra presenta un’atmosfera sacrale, sottolineando lo spazio dell’Istituto Romeno di Cultura come luogo deputato ad una discussione di morale altitudine sulla storia e sulla cultura Romena, e sulle sue influenze alla comunità internazionale, sottolineando come essa possa essere elemento di conoscenza e di riflessione per le popolazioni dello stivale.
In mostra, opere di: Remus Ilisie, Mircea Ciutu, Vanessa Gageos