Rhome, lo sguardo dei migranti sulla città: mostra a Palazzo Braschi
Una città è tante città, almeno una per ogni donna, uomo o bambino che la guarda. Trentaquattro migranti raccontano la loro Roma e dodici fotografi traducono in immagini queste storie. “Rhome - Sguardi e memorie migranti”, rassegna di sessantotto foto in mostra al Museo di Roma Palazzo Braschi fino al 30 marzo, è il frutto di una ricerca del CNR, dell’associazione “éarrivatoGodot” e di Officine Fotografiche Roma.
Sono oltre 352mila i migranti che vivono o gravitano a Roma; hanno un’età media di 37 anni e sono single in oltre il 50% dei casi. I 34 che hanno accettato di parlare di sé e del loro rapporto con la città rappresentano 27 nazionalità: africani, americani, asiatici, europei; alcuni si sentono accolti dalla città, altri rifiutati, altri ancora sentono ormai di far parte del tessuto sociale; alcuni vivono Roma come una tappa della loro migrazione, altri pensano di restarvi.
Ognuno di loro ha risposto, tra le altre, alla domanda “Qual è un luogo di Roma che non dimenticherai mai e che porterai con te anche se dovessi andare a vivere altrove?” e, partendo da questo luogo, ha realizzato insieme ad un fotografo l’immagine che meglio lo rappresenta. Lo scatto del fotografo ha fissato nell’obiettivo i tanti modi di diventare parte di Roma.
La mostra, promossa dall’assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica e dalla Sovrintendenza Capitolina, è un’iniziativa nata nell'ambito delle attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni razziali e ha ottenuto il riconoscimento UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.