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Van Gogh tra l'immobilità della campagna e la modernità della città

Al Complesso del Vittoriano, l'attesissima mostra di Van Gogh. Un viaggio attraverso la sua arte, la sua mente complessa e le sue passioni più forti. Campagna e città a confronto, ma anche 'conviventi'

Il Complesso Monumentale del Vittoriano ha finalmente riportato a Roma Vincent Van Gogh.
Artista dalla personalità complessa e impetuosa nella quale per anni hanno convissuto diverse realtà che il pittore ha cercato di trasformare in opere di pura poesia. Questo ha cercato di raccontare la mostra a lui dedicata. Un viaggio attraverso il percorso artistico del maestro olandese dai suoi esordi fino al tragico epilogo, con particolare attenzione a due aspetti fondamentali della sua personalità artistica, due temi centrali ed estremamente contraddittori : l'amore per la campagna, le immagini idealizzate della vita rurale con la sua immobilità e la città industriale e moderna, caratterizzata dal progresso e dal movimento frenetico della contemporaneità.

L'ESPOSIZIONE - L'esposizione "Van Gogh: campagna senza tempo e città moderna", che vanta la collaborazione ed il supporto delle più grandi istituzioni museali del mondo, insieme ad importantissime collezioni private e funzionalmente organizzata anche grazie ai pannelli informativi che spiegano il fil rouge della mostra, è stata divisa cronologicamente in base a quelle che sono state le tappe artistiche fondamentali dell'artista.

LABORATORIO DIDATTICO - La prima tappa della mostra ci ha condotti al "Laboratorio didattico", che ci ha offerto un'analisi attenta della personalità artistica di Van Gogh, le tecniche pittoriche, i suoi intenti, i suoi punti di riferimento, le sue ispirazioni. Il confronto diretto con le opere di altri pittori, ci ha fatto seguire da vicino come Van Gogh lottò sempre per la sua individualità mostrandoci gli artisti che ammirava e spesso imitava, come Millet, ma anche quelli con cui si trovò a stretto contatto, come i puntinisti Seurat e Signac e i post-impressionisti Gauguin e Cézanne. Sotto questo punto di vista la mostra offre un egregio esempio di ricerca e confronto. Le audioguide fornite a pagamento, raccontano il maniera semplice e lineare, forse un po' troppo poetica e poco tecnica, i concetti base che creano il filo conduttore dell'esposizione.

I quadri di Van Gogh


PERIODO OLANDESE - la prima sala ospita una serie di numerose stampe che il pittore collezionò durante la sua vita e sopratutto nel primo periodo della sua carriera. Sono presenti Pissarro, Cezanne, Daubigny, Rembrandt. Tutti maestri che influenzarono profondamente Van Gogh, artisti che lui ammirava fortemente e che lo colpirono nel profondo. Più di tutti, grande ispirazione per Van Gogh, come è facile intuire ammirando alcuni dei suoi dipinti, fu Millet, dal quale trasse l'amore per la rappresentazione del mondo povero ma onesto dei contadini, una realtà fatta di valori senza tempo ("Contadina che lega il fieno"). E' proprio questo l'aspetto che ha caratterizzato le opere del "Periodo Olandese"( 1883-1885) , presenti nella sala attigua, dove sono raccolti gessetti su carta, acquerelli e oli su tela. Immagini di un' Olanda primordiale, non ancora toccata dall'industrializzazione. Una terra nera, piatta e infinita, covoni di grano, botteghe, zappatori, filatori, mulini.112

PARIGI - La mostra prosegue il suo percorso con i dipinti del "Periodo di Parigi" (1886- Febbraio 1888), momento in cui Van Gogh ha sentito il forte richiamo della città, quella che lui definiva, "un focolaio di idee". Attraverso le opere esposte, è facile notare come il pittore una volta arrivato a Parigi, iniziò a lavorare con gli impressionisti e i puntinisti ("Interno di ristorante"), artisti che influenzarono molto il suo successivo modo di dipingere, portandolo ad abbandonare i colori cupi degli anni precedenti puntando invece a tonalità più chiare e pennellate audaci e sferzanti. Le opere di questo periodo, raccontano, attraverso le rappresentazioni di Montmartre e delle rive della Senna, ("Orti a Montmartre") una convivenza, quella tra città e campagna, fatta di sobborghi remoti, confini sfumati e industrie appena accennate in lontananza ("Strada con sottopassaggio"). Anche nei suoi ritratti, contraddistinti da un' ampia gamma di colori e influenzati profondamente dal puntinismo, abbiamo ritrovato la dicotomia tra campagna e città, presentata attraverso due versioni del famoso autoritratto di Van Gogh : il cittadino sofisticato e il contadino.

ARLES - Parigi era troppo caotica per Van Gogh e questo lo portò nel 1888 a partire per Arles, in Provenza, dove riuscì a fondere nei suoi dipinti l'esperienza olandese e quella parigina. Queste le opere dell'ultima sala espositiva della mostra, che ci mostrano come il colore, forte e deciso, fosse diventato pura espressione, portatore di una forte carica simbolica, nell'intento di rappresentare insieme la contemporaneità della città e i valori eterni e fuori dal tempo della campagna. Le sue rappresentazioni non si basavano più solo su quello che aveva visto, ma erano piuttosto un modo per trasmettere le proprie idee e i propri sentimenti ("Il seminatore")

SAINT-REMY E AUVERS-SUR-OISE - L'esposizione conclude il suo excursus, con gli ultimi anni di Van Gogh, quelli trascorsi a Saint-Remy e Auvers-Sur-Oise (1889-1890) prima della sua tragica morte. E' questo il periodo in cui Van Gogh dipinge per guarire dalla sua malattia mentale, per cercare la pace, per ricordare tempi passati. Ed è proprio questo che ci trasmettono i suoi ultimi quadri: colori brillanti, impasti spessi, pennellate cicloniche e liriche linee curve. Sono squarci di Provenza, oliveti, cipressi, campi di grano ("Cipressi con due figure femminili"). Paesaggi bucolici dai quali però non escluse completamente l'elemento contemporaneo della città, continuando ad evocare la dicotomia campagna e città, l'antico e il nuovo ("I bevitori o le quattro età dell'uomo"). La fusione di aspetti tradizionali ed elementi decisamente più moderni caratterizzano questo periodo, in cui Van Gogh era diventato più espressionista ed inventivo, dando vita ad una tecnica pittorica sorprendente e ricca di fascino ("Donne che attraversano i campi").

CONSIDERAZIONI - Se inizialmente forse un pò tutti ci siamo fatti influenzare da chi pensava che la mostra in questione non sarebbe stata all'altezza del genio di Van Gogh, e che il numero effettivo delle opere sarebbe stato scarso, ora ci possiamo ricredere. L'esposizione è ben organizzata e presenta un considerevole numero di dipinti dell'autore e non solo. Bisogna tenere presente che si tratta di una mostra temporanea, quindi chi dovesse pretendere di vedere tutte le opere di Van Gogh dovrebbe recarsi ad Amsterdam, al Van Gogh Museum.

"Quello a cui miro è maledettamente difficile, eppure non penso di mirare troppo in alto. Voglio fare dei disegni che vadano al cuore della gente". Vincent Van Gogh

TUTTE LE INFO SULLA MOSTRA

L'ELENCO COMPLETO DELLE OPERE ESPOSTE

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