Mi chiamo Mouhamed Alì
Alle ore 18,30 del 19 giugno 2019 presentazione del libro di Mouhamed Ali Ndiaye. Una bellissima storia vera. Per chi non si arrende, per chi ha tenacia e impara dagli errori. Mouhamed Alì Ndiaye, senegalese di nascita e italiano di adozione, ha all'attivo molte vittorie nella disciplina che lo ha reso famosissimo in Italia, il pugilato.
Oggi lavora per La Croce Rossa e collabora con i Vigili del Fuoco. "All'inizio è solo un bambino come tanti, nato in Senegal da un padre pugile che vive nel mito di Muhammad Ali e che sogna per il figlio un futuro importante. Poi quel bambino, costretto dal padre a durissimi allenamenti a ogni ora del giorno e della notte, chiuso in una palestra, piegato dai colpi quando tutti i suoi amici sono per strada a giocare, comprende che la via che gli ha aperto il padre è l'unica alternativa possibile a una vita segnata dalla criminalità e dalla droga. In breve tempo il ragazzo, ormai campione del Senegal, vede crescere in sé il desiderio di superare i confini di un Paese sempre sull'orlo del baratro.
Da qui il viaggio verso la salvezza, prima in Francia poi finalmente in Italia per provare a realizzare quel sogno che insegue da sempre. Non è facile, in un Paese di cui non conosce la lingua, senza il permesso di soggiorno, né una casa in cui stare, guadagnando qualche spicciolo per sopravvivere facendo l'ambulante sulle spiagge. Ma la sua tenacia e il desiderio inarrestabile di tornare sul ring lo guidano attraverso un percorso di crescita e lo portano dove voleva.
Grazie all'incontro con Federica, una donna italiana conosciuta in treno e divenuta poi sua moglie, e agli amici di Pontedera, la piccola città che lo ha accolto, Ali potrà ricominciare a combattere e a vincere, e si troverà esattamente dove suo padre lo immaginava fin da bambino: sul tetto del mondo."