Memoria Colectiva di Elina Chauvet
OFFICINENOVE è lieta di ospitare una mostra, in collaborazione con FERRO+, collettivo femminile del Teatro Tor Bella Monaca, MEMORIA COLECTIVA DI ELINA CHAUVET Da domenica 5 marzo alle ore 18:00, al 15 marzo alle ore 18:00, a cura di Monika Pirone MK. Una straordinaria mostra che presenta al pubblico di Roma l'opera di un'artista mai approdata nella nostra città. Un'esperienza da non perdere, dove avremo modo di conoscere Elina Chauvet ed il suo lavoro attraverso l'esposizione di diverse sessioni di progetti degli ultimi anni. Dal 5 marzo in Via del Casale Galvani, 9 fino all'8 marzo con degli appuntamenti con il Teatro Tor Bella Monaca ed il collettivo FERRO+; tre giornate ricche di spunti, dibattiti, nelle quali sarà presente l'artista accompagnata dai suoi lavori. Saranno esposti vari progetti: CONFIANZA (fotografie e tele ricamate, dedicato all'artista Pippa Bacca, riflessione sulla tematica della fiducia), JUSTICIA (installazione video, foto e sezioni di capelli, progetto performativo nato per ricordare le donne assassinate in Messico), AYOTZINAPA (serie di grafiche che sorge dalla necessità di parlare e riflettere della sparizione di 43 studenti della Escuela Normal Rural di Ayotznapa nel 2014), ZAPATOS ROJOS (progetto d'arte pubblica che denuncia l'impunità dei crimini contro le donne ed in particolarmente mira a creare consapevolezza sul femminicidio a Ciudad Juarez, la città messicana al confine con gli USA nota per l'uccisione di centinaia di giovani donne). "MEMORIA COLECTIVA è una mostra che racconta la storia di un'artista sensibile, attenta, pronta a raccogliere dalla cronaca un quotidiano fatto di violenza che Elina elabora con tutti i mezzi possibili, […], avendo come unico obiettivo il tema, l'impegno che da artistico diviene sociale, politico; un'arte militante che racconta e denuncia, che diviene testimone e sentinella di fatti di sangue, di scomparse, di grandi misteri di Stato, di violenze subite dalle donne fermando il momento e storicizzandolo. Un'artista che racconta il suo paese, il Messico, ma che rende ogni tema universale e che generosamente ci regala una mostra piena di cose importanti da sapere, da raccontare." Monika Pirone MK "Elina dispiega davanti al nostro sguardo l'esperienza che lei fa della realtà più aspra, creando un visibile archivio che partendo dal suo corpo e da ciò che il suo corpo fa, obbliga noi osservatori a posizionarci senza possibilità di nascondimenti davanti alla brutalità del mondo. […] Ma c'è un elemento ulteriore che connota molte delle scelte artistiche di Elina Chauvet ed è l'elemento della grazia. Mirabile è la sua capacità di esercitare un'intima delicatezza che non tende a diluire il senso delle tragedie che racconta ma a stabilire una relazione sentimentale, empatica con quelle." Michela Becchis