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Mal di Libri: "L’uovo" è servito al Pigneto

Verrà presentato il romanzo finalista al Premio Italo Calvino "Dimmi che c'entra l'uovo" di Fabio Napoli (Del Vecchio Editore)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Per la celebre kermesse culturale di due-giorni Del Vecchio editore presenta al Razmataz di via Macerata 58, sabato 20 a partire dalle ore 21.00, Dimmi che c'entra l'uovo di Fabio Napoli, romanzo finalista al Premio Italo Calvino.

Dialoga con l'autore David Frati in una serata targata Mangialibri. Letture dei The Pills. Colonna sonora e gran concerto di Malo. Lo stand della casa editrice rimarrà presso il rinomato locale dell'isola pedonale più underground di Roma anche nella serata di domenica 21.

Il libro - In quarantotto dannatissime ore, Roberto Milano, giovane laureato, campione del contratto-a-tempo-determinato (o a nero), ciclista spericolato affetto da una psoriasi ansiogena, stacanovista per necessità e senza gloria, perde tre lavori: comparsa nei film porno, insegnante privato e pizza express. Gli rimane giusto un part time al bancone di uno squallido bar frequentato solo da pensionati. Quattro lavori con cui riusciva appena a pagare l'affitto e le bollette di una stanza a Roma. L'ultima speranza è riposta nel colloquio per un lavoro in un fast food. L'illusione di un posto si infrange contro il test attitudinale: quale diavolo era la risposta giusta alla domanda sull'uovo? In preda a questo e ad altri interrogativi esistenziali, quando sembra non ci sia altra scelta che tornare da mamma, Roberto incontra Marianna, spregiudicata, fresca, vitale, e con lei si mette a progettare una rapina in un bar. Nasce "la banda dei precari", e scatta la scintilla fra Roberto e Marianna. Un affetto, soffocato dall'incombenza del denaro e dalle necessità, che non riesce a fermare il destino tragico che li aspetta dentro il fast food in cui stanno per fare la grande rapina, quella definitiva, dopo cui niente sarà più lo stesso. Segnalato fra i finalisti al premio Calvino per «la scrittura disinvolta e disinibita con cui affronta ironicamente e autoironicamente il tema della precarietà», Fabio Napoli racconta con una commedia agrodolce la vita di ragazzi che hanno voglia di trovare una soluzione al rebus della sopravvivenza - sbagliando a volte - per immaginare un futuro che includa nei propri orizzonti la felicità.

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