Madre a La Pelanda di Testaccio
Artista molisana, impegnata in una ricerca che si estende nel campo della performing art e delle arti visive, Azzurra De Gregorio porta in scena una vera e propria ode alla figura materna, rappresentazione della donna per eccellenza e al contempo ruolo centrale nell’educazione sentimentale di un individuo: «Esiste un amore più grande di quello di, e per, una madre? Quando diventiamo adulti, come viviamo il nostro distacco da lei?».
Cinque gli attori in scena per mettere in luce la complessità e l’interscambiabilità dei ruoli che tradizionalmente ci vengono imposti (quelli di figlio, amante, madre) e far emergere il ritratto sfumato e cangiante d’individui frammentati, alle prese con rotture e legami indissolubili.
E proprio l’attenzione all’immagine scenica, quale fusione perfetta delle due anime che muovono il lavoro della De Gregorio tra performance e installazione, che caratterizza Madre. Una scenografia simbolica, un sapiente utilizzo della luce e un fine lavoro musicale -capace d’intessere i suoni prodotti dai vari elementi che interagiscono sulla scena- intervengono sulla percezione dello spettatore, per una fruizione sensoriale e affettiva, tra alchimie, pulsioni, miti e desideri ancestrali.