Lumen: la fiamma dalle geometrie imprevedibili
Lumen è un fuoco fatuo, dall’esistenza effimera e magica, che appare e scompare originando un invito notturno alla festa e al ballo collettivo. La sua durata è scandita dalla combustione di una grande pira di fuoco e il suo movimento innesca l’abbandono a una danza, ritmata dall’andamento della fiamma e dalle temperature del calore.
Lumen: la fiamma dalle geometrie imprevedibili
Lumen inaugura, con un una pulsazione di fuoco, l’inizio di una festa animista che trasforma lo spazio in un luogo del rito dove una fiamma disegna geometrie imprevedibili, scandendo la durata di un’esperienza musicale, che tende alla possessione e dal sapore iniziatico.
La forza naturale del fuoco costituisce un segnale temporale e un elemento formale e visivo, creato dall’artista Giorgio Andreotta Calò e dallo scenografo Nicola Fagnani.
Lumen mette in relazione i documenti di un archivio di registrazioni (dalla trance nei riti vudu di Haiti ai canti di guerra Sioux alla voce solitaria di uno sciamano colombiano) catalogandoli e confondendone i limiti di differenziazione. Ne riconosce una consaguineità e li mescola con le divinazioni musicali del presente, fino all’esperienza del dancefloor contemporaneo. La musica e il movimento possono possederci?
Lumen è un invito ad assaporare il demone del fuoco sotto alla pelle. Da rito iniziatico a dancefloor senza soluzione di continuità. Una fiamma ne scandisce le temperature e il ritmo. The set is on fire!