Lolite: la storia delle baby squillo a teatro
Ragazzine, studentesse, minorenni che si prostituiscono per ottenere cellulari, vestiti, accessori alla moda. Ragazzine, studentesse, lolite che frequentano i locali più in voga della Capitale e vendono il loro corpo con l’illusione di prestarlo soltanto. Lasciarsi toccare, spogliare, amare per un’ora solo per soldi, un piccolo regalo, una ricarica telefonica, poi una doccia e tutto dovrebbe tornare come prima ma sappiamo che non è così.
Perché lo fanno? Per provocare, per avere conferme, la loro è una protesta, un urlo silenzioso contro la famiglia di origine: madri competitive, padri assenti che cercano di sopperire con il bancomat; cinquantenni clienti che dovrebbero pensare che la ragazza in questione potrebbe avere l’età di una loro figlia. Un affresco/ grottesco, un gruppo di una famiglia in un interno Roma Nord che continua a negare il diritto all’adolescenza.