Lettere intime - Costellazione K. Viaggio nella musica di György Kurtág in 5 pianeti
György Kurtág (1926) è una delle grandi personalità del nostro tempo e Lettere Intime - Costellazione K è un omaggio che l’Accademia Filarmonica Romana fa alla sua grandezza e ai suoi novant’anni da poco compiuti, invitando sul palco della Sala Casella mercoledì 13 dicembre (ore 20.30, via Flaminia 118) Manuel Zurria al flauto, Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Torquati al pianoforte, tre eccellenti interpreti della musica dei nostri giorni per eseguire le sue composizioni e quella di alcuni altri musicisti chiamati a raccolta per questo omaggio.
Omaggio a György Kurtág
Nato in Romania ma trasferitosi presto in Ungheria dove prese la cittadinanza nel ‘48, fortemente legato alla musica di Béla Bartók, Kurtág ebbe la possibilità di incontrare e studiare con alcuni dei grandi compositori del Novecento, da György Ligeti a Olivier Messiaen e Darius Milhaud, questi ultimi due a Parigi quando dovette fuggire in Francia a seguito della rivoluzione ungherese. Compositore in residenza dal ’93 al ’95 presso la Filarmonica di Berlino, poi presso l’Orchestra Sinfonica di Vienna e l’Ensemble InterContemporain, fra le formazioni più importanti per l’interpretazione della musica d’oggi, Kurtág ha composto musica che è stata eseguita dalle maggiori orchestre e formazioni di rilievo internazionale. In Francia è stato insignito dell'Ordine delle Arti e delle Lettere e del Premio musicale Léonie Sonning (2003).
Costellazione K alla Filarmonica Romana
Il progetto che presenta la Filarmonica Romana nasce da una costola del suo gemello, Costellazione K, che ne rappresenta l’aspetto teatrale, realizzato insieme al regista Pietro Babina nel 2016 a Siena per l’Accademia Musicale Chigiana. Lettere Intime evoca naturalmente Leos Janácek, cui Kurtág fu legato da profonda amicizia e stima, ma allo stesso tempo segna il percorso della natura umana del compositore ungherese.
La sua voce, infatti, rubata attraverso una veloce conversazione telefonica, colta durante una lezione al Conservatorio o, ancora, registrata durante una prova con Claudio Abbado, suggerisce, segna, invoca, urla, si inceppa, vola e viaggia, rapida certo, ma sempre in lotta per stare al passo col suo stesso pensiero. Un pensiero intransigente, radicale, mobilissimo, coerente, lucido, destabilizzante. Un mondo intero, colto nell’attimo. La sua voce dunque si dipana attraverso la musica, dispensa perle di saggezza, segna il tempo del nostro percorso musicale intorno a lui. Insieme alla musica di Kurtág si ascolteranno sei brani di compositori ai quali è stato commissionato un omaggio per questo progetto. Essi sono: Toshio Hosokawa, Lukas Ligeti, Howard Skempton, Peter Ablinger, Peter Eötvös e László Sáry. Insieme a loro, brani originali di Kurtág e alcune musiche (del passato e del presente) di autori a lui cari: Robert Schumann, Johann Sebastian Bach, György Ligeti.