Le canzoni del Teatro Cabaret
Un viaggio tra la canzone popolare meneghina e il cabaret, che coinvolge il pubblico accompagnandolo per mano in un’operazione di divulgazione culturale e riscoperta delle tradizioni. Questa la proposta di Roberta Albanesi per l’ACUSTICO CLUB di Roma nella serata del 23 Luglio, l’ultima della rassegna “Cantando la Storia”.
Come la cultura romana e quella napoletana, negli ultimi decenni particolarmente veicolate dal cinema e dalla televisione, anche quella milanese merita di avere uno spazio e una sua identità riconoscibile in questo viaggio nella canzone Milanese si parte da quell’idea geniale che vedeva uniti nomi come Giorgio Strehler, Dario Fo, Gino Negri, Fiorenzo Carpi e Fausto Amodei che, lasciando credere di aver ritrovato antiche composizioni ricavate va vecchi manoscritti, aggiungevano un alone di mistero a quelle che chiamarono le “Canzoni della Mala”. Si attraverserà più di mezzo secolo di storia della canzone Milanese: dai bohemien medeghini della Scapigliatura fino agli anni ruggenti del cabaret milanese e del teatro canzone.
Nella storia del nostro paese la canzone non è stata sempre e solo “musica leggera” (anzi leggerissima), a volte ha dovuto sopportare il peso del messaggio politico non sempre direttamente esplicito, altre volte si è fatta carico delle ribellioni o della denuncia sociale, smarcando i paletti imposti dalla cultura, non proprio progressista, di un paese dove il divario tra nord e sud non è mai stato superato, oltrepassando i divieti imposti dalla censura prima morale e poi politica: basti ricordare che già nel 1900 la celeberrima romanza “E lucevan le stelle” (Tosca) fu censurata con la sostituzione dell’allusione alle “forme” con una visione più castigata indirizzata alle “chiome”.