Ostia Antica è tra le città romane portate alla luce una delle più enigmatiche. Alcuni degli enigmi riguardano la sua fondazione, che secondo la tradizione risalirebbe ad Anco Marzio. La narrazione della fondazione mitica della città di Roma vuole infatti che Enea, una volta sbarcato presso la foce del Tevere, vi abbia fondato, a distanza di 4 stadi, una città a cui avrebbe dato il nome di Troia. Anco Marzio per celebrare questo sbarco avrebbe a sua volta fondato, nei pressi della foce sulla riva sinistra, la città di Albula nel 633 avanti Cristo e avrebbe costruito la relativa strada che la collegava a Roma. Strada che oggi indichiamo con il nome di Via Ostiense, e che è il risultato della fusione di alcuni antichi tracciati percorsi già dall'uomo primitivo nell'età del bronzo per raggiungere la linea di costa e approvvigionarsi di sale. In zona infatti ci sarebbero state delle saline già in epoca antichissima. La produzione e il commercio del sale in questa zona sarebbe poi caduto sotto il controllo degli Etruschi di Veio sulla riva destra e dei Romani sulla riva sinistra, attraverso la città di Albula fondata da Anco Marzio.
Narra Cicerone che l'etimologia di Ostia sarebbe ostium, la parola latina per indicare la foce del Tevere; gli archeologi non hanno trovato però alcuna traccia ad Ostia Antica (probabilmente la città fondata da Anco Marzio era più distante, o forse è da identificare con la città di Ficana effettivamente conquistata da Anco Marzio), mentre i primi reperti attestano la presenza di un vero e proprio insediamento ostiense solo a partire dalla fine del IV secolo avanti Cristo, data alla quale avviene la caduta di Veio (396 a.C.) per mano di Furio Camillo. Veio era una cittadina etrusca ricchissima che da subito costituì un nemico da abbattere per la città di Roma, perché città in grado di controllare i traffici sulla riva destra del Tevere e il mercato del sale prodotto nelle saline poste proprio su quel versante.
L'interesse di Roma in questa zona costiera era legato quindi alla presenza delle saline e ai traffici reali e potenziali che si sarebbero potuti svolgere alla foce e lungo il Tevere. Per questo motivo il piccolo insediamento ostiense fu trasformato poco dopo la caduta di Veio in vero e proprio castrum, dotato di fortificazioni e di guardia militare, per difendere i nuovi territori conquistati e soprattutto le saline e i traffici.
Un altro dei motivi che fanno di Ostia Antica una città enigmatica, per altro solo parzialmente portata alla luce, è che è una città che lega da subito il suo destino alla capacità e alla forza modellante del fiume Tevere e del mare. Queste due entità naturali avranno sul centro abitato effetti enormi, inducendo o almeno aiutando la trasformazione del piccolo castrum legato alle salina in città vivacemente commerciale, ricca, densamente abitata e successivamente in città abbandonata. Da luogo ameno, così come molte fonti letterarie ce la descrivono, a luogo meta di scorrerie abbandonato al suo lento declino dagli abitanti che, in pochi, si rifugiarono a vivere protetti da alte mura più all'interno rispetto alla linea di costa.
Ma Ostia si contraddistingue, come ancora oggi le città costiere e portuali, per la sua multietnicità, attestata dalla presenza di antichissimi luoghi di culto provenienti da civiltà anche molto lontane. Qui genti provenienti da tutto il mondo conosciuto, che intrattenevano rapporti commerciali con Roma, trovavano conveniente fermarsi e fondare, questa è una delle ipotesi, vere e proprie comunità stabili, uffici di rappresentanza commerciali che avevano anche il carattere di ambascerie. Tra queste, una delle comunità fu quella degli Ebrei. Essa era tanto numerosa da costruire in prossimità della spiaggia e lungo la via Severiana, la Sinagoga. Portata alla luce per la prima volta nel 1961, essa risale, nella sua parte più antica, al I secolo avanti Cristo ed è per questo considerata, per antichità, la seconda sinagoga d'Europa, essendo preceduta solo da quella di Delo che oggi è datata tra il 150 e il 128 avanti Cristo. La presenza della comunità ebraica ad Ostia sarebbe quindi antichissima e precederebbe anche le prime testimonianze ebraiche a Roma che risalgono al II secolo dopo Cristo. La sinagoga oggi è uno dei monumenti di Ostia Antica che si ergono con forza al di fuori di Porta Marina, insieme alle Terme e la cui presenza testimonia l'esistenza in questa parte della città di un vivace ed interessante insediamento urbano, in diretta continuità con quello che si iniziava subito al di là delle mura. Un insediamento urbano poco studiato, e che oggi si mantiene al di fuori dei percorsi più classici all'interno di Ostia Antica, ma che da sempre ha fatto i conti con l'attività modellante del mare e del fiume, come forse meglio testimonia la domus da cui proviene il famoso ambiente in opus sectile oggi esposto al Museo dell'Alto Medioevo. Il percorso che seguiremo nel corso della passeggiata parte dal Foro, il cuore di ogni città romana, si dirige verso la porta Marina e raggiunge la sinagoga indagando alcuni degli edifici più interessanti posti sul percorso e cercando di descrivere come la storia della città si adattò al modificarsi della linea di costa e all'azione non sempre benevola del Tevere.
Ingresso agli scavi:
Biglietto intero € 8,00
Biglietto ridotto € 4,00: persone tra i 18 ed i 25 anni e docenti (tutti facenti parte della Comunità Europea e con un documento che certifichi o l'età o la professione).