La mafia è un'idea per smentire il cliché che l'accosta al popolo siciliano
La parola “mafia” fece la sua comparsa prima nel dialetto siciliano e poi nella lingua italiana intorno alla metà dell’800. Indicava una rete di associazioni legate da stretti vincoli gerarchici e da un codice d’onore fondato sull’omertà. Queste associazioni si caratterizzarono ben presto per la pratica di violenza e intimidazione al fine di trarre vantaggi e guadagni. Storicamente le radici di questo fenomeno sono state individuate nella Sicilia semifeudale del ‘700–‘800. Dopo l’Unità d’Italia l’associazionismo mafioso si estese e si rafforzò, ma fu soprattutto dopo il 1983, anno dell’assassinio di Emanuele Notarbartolo e del relativo processo giuridico, che il fenomeno mafioso assunse rilevanza nazionale svelando anche i suoi intrecci con la politica italiana. Durante il regime fascista la mafia fu colpita ma non del tutto estirpata, motivo per cui, quando negli anni ’40 gli esponenti della mafia italo-americana sbarcarono nuovamente in Sicilia, la rete fu rapidamente e nuovamente ricostruita. Ancora oggi, nonostante le numerose vittorie contro la mafia, basti pensare all’arresto di Salvatore Riina e Bernardo Provenzano, è opinione pubblica molto diffusa, accostare il termine “mafia” al popolo siciliano, fuori dall’italiano è oramai un cliché. Uno dei principali motivi che ci ha spinti a ideare, progettare e mettere in scena questa pièce teatrale è proprio quello di smentire questo pensiero.
Quando: martedì 22 e mercoledì 23 febbraio ore 21
La mafia è un'idea, di e con Massimo Tuccitto
e con Alfredo Mauceri, Salvo Canto, Arianna Vinci e Sara Cilea
Compagnia dei Pupari Vaccaro - Mauceri
Teatro Tor Bella Monaca
06/2010579 (dalle 10:30 alle 19:30)
promozione@teatrotorbellamonaca.it