Il gioco del tempo di Etty Bruni
Inaugura mercoledì 06 Giugno alle ore 18.00 alla Galleria Vittoria in via Margutta 103 - Roma, il Gioco del Tempo di Etty Bruni.
La mostra a cura di Tiziano M. Todi porta il visitatore attraverso paesaggi a noi sconosciuti e lontani in cui il mondo reale e quello onirico danno vita ad un’unica realtà dove fantasia e rigore si uniscono. Il racconto è attraverso la poetica degli ultimi anni di Etty Bruni, che rende un’armonia concreta in una visione dove le emozioni prendono forma attraverso il colore e la luce sulla tela.
Scrive di lei Rosa Orsini
Etty Bruni ci invita ad entrare nel suo mondo creativo fatto di luce e colore. La sua pittura ha uno stile unico e riconoscibile, un linguaggio visivo che caratterizza una considerevole produzione artistica e che si traduce nella realizzazione di scenari immaginari impressi sulla tela come visioni rivelatrici di altri mondi, dove l'orizzonte confonde i contorni in un magma di accostamenti cromatici dalle tonalità accese.
Rapita e assorta in quell'energia vorticosa e generatrice che anima le personalità sensibili all'arte, nel corso della sua carriera Etty attua un continuo processo di sottrazione del segno figurato. Col tempo supera la forma, la annulla, affidando esclusivamente al colore la capacità espressiva della sua vitalità artistica. Attraverso una struttura compositiva che si compie strada facendo, gesto dopo gesto, con intere campiture di colore, l'artista approda ad una ricerca pittorica che tocca le corde emotive dello spettatore conducendolo verso i sentieri sconosciuti sondati dalla sua fervida fantasia.
Assistiamo ad una molteplicità di paesaggi realizzati con foga dionisiaca. Un processo quasi meccanico, estemporaneo, prodotto dal bisogno incessante di esprimere e fissare su tela le pulsioni del suo animo solare. Impulso che si traduce in un automatismo gestuale nel momento in cui l'artista acquista la tecnica e ne diviene maestra.
Oggi Etty appare più matura, consapevole di quale effetto espressivo il colore sia in grado di veicolare. Indagando infinite possibilità coloristiche lungo piani di contrasto modulati su variabili tonali, raggiunge l'armonia estetica di un'architettura pittorica fatta di luce e colore, che oltrepassa lo schema visivo imposto dalle misure della tela.
Etty preferisce variare le dimensioni dei suoi quadri, passando dai piccoli formati quadrati a quelli più grandi fino ad approdare ai tondi di 1 metro. Ma nonostante le molteplici variabili notiamo che quel paesaggio pittorico tende sempre all'infinito, oltrepassa lo schema visivo, invitandoci ad inseguire la luce e a ricercare la sua origine, a perderci nelle vene cromatiche del segno espresso dalle pennellate come se ci trovassimo di fronte ad una struttura tridimensionale.
La pittura di Etty va oltre lo spazio, oltrepassa i confini del tangibile, oltre la natura stessa delle cose, la trasmuta e la traduce proiettando lo spettatore in un viaggio senza tempo, dove il passato, il presente, il futuro sono retaggio di una dimensione dimenticata, che non le appartiene e non ci appartiene più.