Il funerale del padrone di Dario Fo al Teatro India
Dal 28 al 30 aprile al Teatro India va in scena la restituzione finale del laboratorio condotto da Massimo Di Michele con gli attori della Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma, IL FUNERALE DEL PADRONE, testo del Premio Nobel Dario Fo, un atto unico tratto dallo spettacolo Legami pure, tanto spacco tutto lo stesso, che ha debuttato a Genova nel 1969.
La vicenda è quella degli operai di una fabbrica all’indomani dell’occupazione. Mentre un improbabile commissario ne ordina lo sgombero, gli scioperanti architettano una messinscena per attirare l’attenzione dei passanti e sensibilizzarli sulle ragioni delle rimostranze. Recuperando degli abiti in prestito, gli operai decidono di rappresentare in una farsa il funerale del padrone.
Prende il via uno straordinario esempio di teatro nel teatro, in cui ciascun operaio impersona i protagonisti di una cerimonia funebre. La rappresentazione è tutta sopra le righe e si arricchisce di presenze caricaturali di fine fattura, come il Gran Poiano, l’uccello che trasporta l’anima del defunto in cielo. Il punto più alto della farsa, quello in cui si decide di sacrificare un operaio per far quadrare i bilanci annuali degli incidenti sul lavoro, sbugiarda il gioco. Il cerchio sarà chiuso quando si chiuderà il sipario: a chi sarà fatto il funerale? Al padrone o all’operaio? E se i ruoli si scambiassero per un attimo, per una sorte bizzarra e circense, e si facesse il funerale al padrone vero, all’unico proprietario del proprio lavoro e della propria vita?
Con ironia lo spettatore si trova ad assistere alla messa in scena dei delitti più crudeli: dalla tratta degli organi alla mercificazione delle persone e dei valori, dalla corruzione della chiesa alla demagogia della politica, all’attuale populismo delle nostre forze politiche.
Lo spettacolo è l’esito del laboratorio tenuto da Massimo Di Michele per gli allievi della Scuola di Teatro e Perfezionamento Professionale del Teatro di Roma, finalizzato alla conoscenza degli strumenti utili all’attore per affrontare lo spazio vuoto della scena, mostrando come la pratica della recitazione, con tutti gli esercizi che sottende, possa portare a superare i propri limiti e a crescere mettendosi costantemente in gioco.