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Galleria Sordi: un flash mob per sconfiggere lo scompenso cardiaco

Coppie di over 60 si sono riunite per danzare e sensibilizzare l'opinione pubblica su un grave disturbo che colpisce sempre più italiani ma sul quale non c'è ancora molta informazione

Il 9 e il 10 maggio in tutta Europa si festeggiano le giornate Internazionali dello scompenso cardiaco. A Roma questa mattina si è tenuto un flash mob, "Cuore in salute a passo di danza", per ricordare quanto questo scompenso sia importante e diffuso tra gli anziani e come una corretta alimentazione e un'attività fisica aduguata possano aiutare nel contrastarlo.

Per la campagna di sensibilizzazione allora un gremito numero di over 60 a passi di danza è sceso in piazza, in galleria Alberto Sordi intorno alle ore 11:30. Il flash mob è stato promosso dalla neo Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (AISC), con il contributo di Novartis e del GREAT Network Italia. "La nascita dell’Associazione Italiana scompensati cardiaci - spiega Oberdan Vitali, Presidente AISC – vuole essere l’inizio di un percorso collettivo di impegno contro un problema sanitario in rapida crescita, che non può più rimanere inosservato. Sono tante le persone che come me affrontano ogni giorno le difficoltà e i sintomi invalidanti dello scompenso cardiaco e che hanno vissuto l’esperienza traumatica di un episodio acuto".  Queste giornate hanno l’obiettivo di favorire una maggiore consapevolezza sullo scompenso cardiaco, informando sui possibili sintomi, l’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato e sul ruolo di pazienti e familiari nella prevenzione. 

LO SCOMPENSO CARDIACO - Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante che si verifica quando il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue nell’organismo. In Italia si prospetta un +25% dei casi nei prossimi 20 anni ma già oggi i dati sono preoccupanti e si parla di oltre 600mila gli italiani coinvolti. Numeri e costi in crescita se si considera che lo scompenso cardiaco è la più comune causa di ospedalizzazione per i pazienti con oltre 65 anni. Eppure, la più ampia indagine europea mai realizzata sullo scompenso cardiaco rivela che quasi la metà degli over 50 italiani non sa spiegare cosa sia lo scompenso cardiaco e 1 su 10 lo confonde con un infarto. Una mancanza di informazione preoccupante, perché secondo le stime 1 italiano su 5 svilupperà lo scompenso cardiaco dopo i 40 anni, ma meno di 1 su 3 è consapevole di questo rischio. Negli episodi più acuti si manifestano un’improvvisa sensazione di soffocamento, un rapido aumento di peso dovuto all’accumulo di liquidi nel corpo e un grave affaticamento. "Quando il paziente arriva al pronto soccorso – spiega Salvatore Di Somma, Direttore Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso - il protocollo base consiste nel ridurre la dispnea e la quantità di liquidi in eccesso nell’organismo, mediante la somministrazione di ossigeno e diuretici. Oggi, dopo tanto tempo, stiamo sperimentando una nuova molecola, serelaxina, che se utilizzata nelle prime ore dall'arrivo del paziente in pronto soccorso potrebbe avere effetti molto positivi sulla sopravvivenza del paziente stesso". 

L'INDAGINE - L'indagine della Novartis ha coinvolto un campione di 11 mila persone in Europa e 1.000 in Italia, a partire dai 50 anni di età. La mancanza di informazione è stata dimostrare dal fatto che 9 su 10 (91%) non hanno saputo riconoscere fino a tre sintomi comuni dello scompenso cardiaco e circa 1 su 5 (17%) ha dichiarato che aspetterebbe una settimana prima di rivolgersi al medico a fronte dei sintomi dello scompenso o non richiederebbe affatto il parere medico. "I dati di questa ricerca europea - conclude di Somma - confermano la realtà preoccupante che verifichiamo ogni giorno nella nostra attività clinica. Lo scompenso cardiaco è spesso sconosciuto e per questo sottovalutato". 

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