"Dialoghi tra il Gran Me e il piccolo me" alla Filarmonica Romana
Al festival estivo “Desideria” dell’Accademia Filarmonica Romana martedì 27 giugno serata dedicata a Luigi Pirandello alla vigilia del compleanno del grande drammaturgo siciliano di cui proprio il 28 giugno si festeggia il 150° anniversario della nascita.
Per l’occasione la Filarmonica, in collaborazione on l’Istituto di studi pirandelliani e del teatro contemporaneo, presenta in Sala Casella (ore 21.45) uno dei testi più curiosi e insoliti di Pirandello, ma che già contiene in nuce molte tematiche sviluppate poi nelle sue opere maggiori. Si tratta dei Dialoghi tra il Gran Me e il piccolo me, quattro brevi testi legati l’uno all’altro come un ciclo a puntate, o una commedia in quattro scene: e in effetti furono pubblicati separatamente su altrettante riviste letterarie, a partire dal 1895 fino al 1906, lungo un arco di più di dieci anni.
A inframmezzare i quattro Dialoghi saranno cinque brevi pezzi per clarinetto e fisarmonica bayan, scritti appositamente da altrettanti compositori, appartenenti tutti, per nascita o per formazione, al mondo musicale romano, e quindi idealmente legati a quell’ambiente intellettuale e borghese, quei ‘salotti’ romani cui Pirandello in parte si riferisce in questi testi. Si tratta di Fabrizio De Rossi Re (Interludio pirandelliano) , Marcello Filotei (Specchio), Enrico Marocchini (Le due anime), Marcello Panni (Nocturne 3) e Albino Taggeo (Akragantos).
Ad eseguire le musiche saranno la clarinettista Alice Cortegiani e il fisarmonicista Samuele Telari, mentre i quattro attori che daranno vita, in diverse combinazioni, ai Dialoghi saranno Simone Borrelli, Giovanni Maria Briganti, Cecilia D’Amico e Maria Scorza. Alla serata intervengono Paolo Petroni presidente dell’Istituto di studi pirandelliani e Giorgio Patrizi studioso di Pirandello. Al termine della serata, brindisi in giardino per salutare insieme la mezzanotte del 28 giugno, giorno del 150° compleanno di Luigi Pirandello.
Ad aprire la giornata, alle ore 20 (sala Casella), precedendo la serata pirandelliana, la seconda nazionale ospite del Festival, la Spagna, che si presenta con il concerto del tenore spagnolo Luis Alberto Llaneza che accompagnato al pianoforte da Antonello Maio, propone un viaggio nella musica spagnola e una riflessione sull’influenza che questa ha ricevuto nel corso dei secoli dalla musica italiana. Il concerto – realizzato in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia - inizia con un pezzo del sivigliano García, padre di Maria Malibran e Paulina Viardot, tenore prediletto di Rossini che lo scelse per il debutto del Barbiere di Siviglia e Otello.
Prosegue poi con la musica di Reparaz, compositore che nell’800 ha studiato in Italia, di Albéniz con le Sei ballate italiane, Carnicer, direttore del teatro dell’opera di Barcellona ai primi dell’800, cui si deve l’introduzione in Spagna di titoli di alcune opere italiane. E ancora Gaztambide, Arrieta (allievo nell’Ottocento del Conservatorio di Milano, vincitore con l’opera Ildegonda del premio per la miglior composizione della Scala), Chapí autore di numerose zarzuelas e che ha passato gli ultimi anni di vita a Roma. In programma anche una novità di Antonio Blanco Tejero, giovane compositore spagnolo, borsista dell’Accademia di Spagna a Roma.