Attese più di 10 mila persone provenienti da 50 Paesi diversi per la XXIII edizione della Festa dei Popoli intitolata "Una ricchezza da accogliere". L'evento si terrà domenica 18 maggio in piazza San Giovanni in Laterano. "Il titolo 'Una ricchezza da accogliere' - spiega padre Gaetano Saracino, parroco del Santissimo Redentore a Val Melaina dove si svolse 23 anni fa la prima edizione della Festa - non è una pia esortazione ma una convinzione: qualcosa di importante c’è ed è offerto alla Chiesa e alla cittadinanza. Prendervi parte vuol dire cambiare, mutare, se non convertire le proprie visioni, le proprie convinzioni. Dalla conversione in poi, si sa, è tutta un’altra storia». 

La manifestazione è stata organizzata dai Missionari Scalabriniani, dall’Ufficio Migrantes di Roma e dalla Caritas diocesana in collaborazione con le comunità etniche di Roma e provincia, le Acli provinciali, Roma Capitale e la Regione Lazio. Con questa festa si vuole ricordare quanto sia importante e impegnativo, in una comunità così grande come quella di Roma, il lavoro che svolgono le comunità migranti e l'importanza ecclesiale e sociale del loro operato. "La ricchezza dell’incontro con l’altro, della relazione, dello scoprire Gesù attraverso il dialogo con chi ci è prossimo: questo - spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana - è l’apporto delle comunità immigrate alle nostre parrocchie e alla nostra società, che va ben oltre la loro importanza per l’economia e la demografia del nostro Paese".  

PROGRAMMA - L'accoglienza prenderà il via alle ore 9 nel piazzale antistante la Basilica. Saranno presenti stand e inizieranno le conferenze e idibattiti sul tema dell'immigrazione. Nella giornata non mancheranno anche momenti goliardici con giochi e animazione. 
Alle ore 12 il cuore liturgico dell'evento con la celebrazione eucaristica di Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio giustizia e pace. Al termine della Stanta Messa la degustazione dei prodotti gastronomici tipici delle comunità etniche partecipanti. Per il pomeriggio alle 15 è previsto un momento di ricordo per tutti gli immigrati morti a Lampedusa nel tentativo di raggiungere le nostre coste siciliane. Per loro un omaggio alla Croce degli "scarti" di Lampedusa conservata nel Memoriale "Nuovi Martiri" del XX e XXI secolo presso la basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina. 
Solo nel tardo pomeriggio una vera e propria festa folkloristica multietnica con il cantante rap Routy Miura che si esibirà con il pezzo "Casa mia".