"War - La guerra desiderata": Gianni Zanasi e Edoardo Leo raccontano il conflitto quotidiano alla Festa del Cinema
Una commedia romantica sullo sfondo di un mondo distopico che ha elementi e tracce fin troppo vicine alla nostra realtà quotidiana. Nel cast anche Miriam Leone, Giuseppe Battiston e Carlotta Natoli
War - la guerra desiderata è il nuovo film di Gianni Zanasi presentato alla diciassettesima Festa del Cinema di Roma. Una guerra che si avvicina, un conflitto che scatena delle reazioni nei personaggi. Un'urgenza che non si può rimandare, ma che bisogna vivere. "Non c'è più tempo. C'è solo tempo di decidere se sei amico o nemico, di dire se ami o non ami", ha detto il regista in conferenza stampa. Un mondo distopico, surreale ma in realtà molto vicino alla quotidianità che viviamo.
"Il nostro film non parla dell'orrore della guerra, parla di una guerra che si avvicina. E' come una febbre. Si sente la vita com'è finalmente, come finamente la si voleva sentire, è una febbre bruciante. Le persone finalmente esprimono quello che hanno dentro e che non riuscivano ad esprimere da tanto tempo. Esce di tutto. Questa è la guerra desiderata che non ha nulla a che vedere con l'orrore", spiega Gianni Zanasi.
War - La guerra desiderata, la trama
A causa di una rissa tra ragazzi sfociata in violenza, l’Italia è in guerra con la Spagna. A Roma, le vite dell’allevatore di vongole Edoardo Leo (laureato in lingue romanze), della psicologa Lea (Miriam Leone), di suo fratello aviatore che ogni anno a Natale rivede Top Gun, del pacato barista Giuseppe Battiston e di Stefano Fresi, Carlotta Natoli e gli altri, dagli affanni, i disagi e le gioie normali scivolano a poco a poco nella paranoia bellica. Come tutto ciò che li circonda: ecco armi, tute mimetiche, pattugliamenti, allerta.
Dal regista di Troppa grazia e Non pensarci, "War - La guerra desiderata" è una war-comedy che il destino, reso folle dalla storia, ha voluto disperatamente attuale. Consueto piglio surreale e attenzione al lato umano dei personaggi, Gianni Zanasi scrive e dirige una commedia romantica sullo sfondo di un mondo distopico che ha elementi e tracce fin troppo vicine alla nostra realtà quotidiana, dove le fisionomie più familiari cominciano a risultare inquietanti e gli umori collettivi minacciosi e instabili.
Gli attori: "Torniamo a farci domande"
Nel film si parla di coscienza critica che, secondo l'attore protagonista Edoardo Leo è andata persa da tempo: "La coscienza critica l'abbiamo sepolta da parecchio tempo. Non c'è un giorno netto in cui queste cose vengono intuite. C'è un lento e progressivo deteriorarsi del nostro muoverci nel mondo. E' molto complesso leggere la storia quando ci sei immerso; l'unica cosa che puoi cercare di fare è non darti dele risposte certe, ma farti delle domande. Questo film ci pone delle domande su come siamo diventati e su come reagiamo davanti alla guerra o alla pandemia che ci possono investire e spazzare via. Ed è importante, secondo me, che questo lo faccia una commedia".
Centrale nella storia, espressione e rappresentazione adrenalinica dell'urgenza è il personaggio di Mauro, interpretato da Giuseppe Battiston: "Si sente nel personaggio di Mauro questa febbre di violenza, di riscatto, di combattimento. Emerge nella sua figura la frustrazione che deriva da 70 anni di pace. Una pace assurda che uniforma tutti gli anni. Mauro nella sua appartenenza, nel suo desiderio di diventare una specie di militare della domenica pomeriggio, realizza il suo sogno di appartenere a qualcosa. La sua è una coscienza che viene lasciata sola che non ha nulla a cui appigliarsi, si guarda intorno e prende un fucile e diventa altro da sè e questo rappresenta il suo bisogno di essere compreso e amato".
La pace da una parte, il conflitto dall'altra. La prima è sinonimo di piattume, non è interessante. Il secondo, invece, fa emergere le identità dei personaggi, il loro cuore, i loro desideri, come ha spiegato bene in conferenza stampa Carlotta Natoli, anche lei nel cast di War - La guerra desiderata: "Quando la pace diventa una specie di atarassia e quindi una mancanza totale di confronto con se stessi non produce. Il conflitto è interessante. Questa è ovviamente una metafora, ma all'interno di questo racconto tutti i personaggi sono storti, hanno delle storture, dei dolori. Ogni personaggio ha una doppiezza, un conflitto interessante. La pace è quella comfort zone che non è interessante. Non c'entra la guerra che è una cosa orrenda. Da un punto di vista artistico, però, è qualcosa di alto che stimola interrogativi. Ci siamo forse dimenticati di farci mettere in questione, abbiamo paura dei conflitti, non li sappiamo gestire".
Presentato alla Festa del Cinema di Roma il 17 ottobre, il film "War - La guerra desiderata" arriverà nelle sale dal 10 novembre.