El Circulo Eterno all'Auditorium Parco della Musica
La mostra, attraverso un percorso di video, foto e testi, è un omaggio a un artista eccezionale che torna al centro della scena. Star di fama mondiale, Harald Kreutzberg (1902–1968), chiamato dalla Zürcher Zeitung il “re dimenticato della danza espressionista”, è stato scelto da DanceLab Berlin come fonte d’ispirazione per un’opera di danza contemporanea e una riflessione sulla tradizione della danza moderna tedesca.
Come figura storica Kreutzberg è un fenomeno ambivalente: da un lato artista rivoluzionario, dall'altro connivente col regime nazista, si sentiva in obbligo solo verso la propria arte. Definito dal “New York Times” (1927) "il miglior ballerino dai tempi di Ni?inskij”, danzatore e coreografo, si esibì in lunghe tournée in Germania e all'estero, raccogliendo ovunque reazioni entusiaste. Kreutzberg è un talento poliedrico.
Aperto e sperimentale, nei suoi spettacoli si serve anche del linguaggio, ampliando il repertorio dei mezzi espressivi. Il suo esempio e il suo rapporto libero e naturale con ruoli maschili e femminili incoraggiano anche altri (come ad esempio José Limón) a intraprendere una professione considerata “poco virile”. Nel dominio prettamente femminile della danza espressionista, Kreutzberg mette ancora più in evidenza la figura del danzatore.
Oggi tutto questo si traduce in alcune domande fondamentali: come si sviluppa l'identità tra uniformità e individualità? Che cosa significano “maschile” e “femminile” sullo sfondo del dibattito sul gender? E qual è oggi il ruolo del danzatore di sesso maschile?