Duecento anni d' infinito 1819-2019. Poesia e pittura nel bicentenario dell'idillio leopardiano
Il 16 novembre presso la QuadraRum Art Gallery, in via Attio Labeone 15, ci sara' l'inaugurazione di una collettiva d'arte contemporanea dove saranno esposte le opere che hanno illustrato l'antologia poetica "Duecento anni d' Infinito. 1819-2019. Poesia e pittura nel bicentenario dell'idillio leopardiano" curato da Maurizio Pochesci, con la collaborazione di Donatella Calì, e dalla critica letteraria Cinzia Baldazzi, edito da Intermedia Edizioni. Un reading poetico riservato ai poeti che hanno partecipato alla creazione dell opera letteraria sara presentato da Cinzia Baldazzi. La collettiva rimarra' in esposizione per una settimana."Duecento anni orsono, forse in primavera, il ventunenne Giacomo Leopardi completava “L’infinito”, quindici endecasillabi sciolti destinati a diventare tra i brani più celebri della letteratura italiana. I versi scritti a Recanati avanzano dunque da due secoli tra l’immaginario collettivo per giungere intatti ai giorni nostri, lontani dall’oblio, mai sfiorati dall’ovvio, imparati a memoria, tradotti nelle maggiori lingue del pianeta. Mai la critica letteraria ha trascurato esegesi dotte e commenti puntuali, sempre il mondo della cultura ne ha coltivato la memoria, ininterrottamente le istituzioni scolastiche li hanno collocati in posizione di primo piano. Persino i mezzi di comunicazione di massa, l’industria culturale e la pubblicità li hanno accolti in forme parafrasate, a volte distorte, ma con un fondo di trasporto e rispetto.
Oggi, a distanza di molti anni, quarantasette poeti e quattordici artisti contemporanei, da ogni parte d’Italia, hanno rielaborato, ciascuno a proprio modo, le suggestioni del “L’Infinito”, rendendo omaggio al canto leopardiano sulla pagina e sulla tela, in poesia e in pittura. Alcuni hanno tratto ispirazione dalla struttura del lessico, dall’impronta biografica dell’autore, dai luoghi originari e dall’incontro di essi con la fantasia di un hic et nunc a se stante; altri hanno reso tributo al grande recanatese scovando echi e risonanze di quel sublime mondo interiore; l’attenzione alla scrittura ha accomunato le composizioni in metri classici e l’utilizzo del verso libero; la potenza del canto ha nutrito estrose sfumature figurative e ispirato complesse tracce astratte.
Testimonianze tutte, in ogni caso, della vitalità e della potenza, della passione e dell’eleganza, di un “infinito” oggi più che mai “presente”: e non solo perché non ha termine, ma soprattutto in quanto è sempre lì a iniziare di nuovo, senza sosta".
È nato così “Duecento anni d’Infinito. 1819-2019”, antologia curata da Cinzia Baldazzi, critico letterario, e Maurizio Pochesci, curatore d’arte, e pubblicato da Intermedia Edizioni di Orvieto (pp. 150, € 12). Il volume, di circa 150 pagine, è aperto da un saggio di Cinzia Baldazzi, scrittrice e critico letterario, e da una cronologia essenziale curata da Claudio Camerini. Il corpo centrale è costituito dalle 94 poesie, due per ciascun autore, e da un inserto a colori con le riproduzioni di 14 quadri e disegni. In copertina la litografia “Il tempo infinito” di Maurizio Pochesci.
“Niente come un verso o un’immagine riescono a condurre oltre i confini dello spazio e del tempo”, spiega Isabella Gambini di Intermedia Edizioni: “La potenza della parola è immensa, così come lo è il sentimento che essa è in grado di rappresentare e trascendere. Consapevole di questo, da editrice, ho sempre creduto e continuo a credere nella poesia, per far scoprire e riscoprire il gusto della scrittura e della lettura anche a coloro che se ne sono dimenticati o non l’hanno ancora coltivato”.