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Martedì, 16 Aprile 2024
De Magna e beve

Non solo Trapizzino e pizza: Stefano Callegari apre il primo ristorante di cucina romana

Si tratta di Romanè e aprirà in zona Trionfale subito dopo l'estate

E' il "re del Trapizzino", gustosa invenzione che ha spopolato nel mondo. E' noto in tutta Roma (e ben oltre i confini della Capitale) per la sua pizza. C'è la sua firma sulle pizze di locali apprezzati come Sbanco e Sforno e ora annuncia l'apertura del primo ristorante proprio nella Città Eterna. 

Parliamo di Stefano Callegari che subito dopo l'estate aprirà nel cuore di Roma "Romanè", ristorante di cucina romanesca.

La passione per la pizza non è certamente finita per il noto maestro pizzaiolo, ma Callegari - sempre in cerca di nuovi stimoli - ha scelto di mettersi alla prova nel variegato mondo dell’arte culinaria. Da questo desiderio nasce “Romanè” nel quartiere Trionfale, precisamente in via Cipro 106.

Il nome “Romanè” è un omaggio a Roma e vuole evocare il detto romanesco “dare una romanella”, ma che è anche un vino dolce, leggero e frizzante tipico dei Castelli Romani. “Romanè” ricorda anche la Romanée, la più piccola denominazione d’origine dei vini francesi, nella prestigiosa Borgogna. Un progetto a cui Stefano pensava da tempo, che si è concretizzato grazie alla spinta di tre grandi amici, Perla, Enrico e Axel, anch’essi conosciuti da tempo nel panorama gastronomico italiano.

Il locale a Trionfale - dove è già ben visibile l'insegna "Romanè, il 1° Ristorante di Stefano Callegari" è stato completamente ristrutturato. Quaranta i posti a sedere all’interno e venti all’esterno. Sarà aperto a pranzo e cena.

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Cosa di mangerà da Romanè

Da “Romanè” si potranno assaggiare i piatti classici della tradizione romana e italiana, per lo più dimenticati, che Stefano ha imparato dalla mamma e di cui tutti abbiamo un ricordo familiare. Grande attenzione alle materie prime, non necessariamente “griffate”, ma scelte sulla base della loro fedeltà a sapori e tradizioni. E soprattutto una rivoluzione nei metodi di cottura: niente forno a convezione e niente cotture al vapore ma metodi strettamente limitati all’uso del tegame, della friggitrice, della padella e del forno statico, che ci riportano a metodi casalinghi, ormai dimenticati “per recuperare – come dice Stefano - i veri sapori degli alimenti”.

Il menù cambia in base alla stagionalità e alla fantasia e prevede cinque antipasti, cinque primi piatti, cinque secondi e cinque contorni. Tra i piatti che non mancheranno: le fettuccine al sugo di carne, lo spaghettone all’elorina, il pollo alla cacciatora, il piccione ripieno, l’abbacchio, l’umido, l’uovo in trippa e anche la fettina panata, e, infine, i dolci, tra cui il cannolo romano, la bomba fritta, la crostata di ricotta e visciole e il dolce più tradizionale del mondo, il tiramisù.

La carta dei vini è prevalentemente orientata a quelli naturali, non troppo estremi e accessibili al gusto di tutti; ma c’è anche il vino sfuso, bianco e rosso proveniente dalla Fattoria di Caspri, nell’Aretino. Completano l’offerta una selezione di Champagne e una di vini francesi di piccoli produttori.

In cucina, insieme a Stefano Callegari ci saranno Andrea Cibak, romano, classe 1994 e Riccardo Toresi, romano, classe 1997. In sala ci sarà Alessio Marcolini, romano, 30 anni. L'avventura di Romanè prenderà il via il prossimo 23 settembre.

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