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Ristoranti dopo il dpcm, chi chiude e chi torna al delivery: "Noi delusi, rispettare le regole è stato inutile?"

Le testimonianze di ristoranti e cocktail bar della Capitale raccolte da RomaToday: "Inaccettabile un altro lockdown"

Locali chiusi alle 18. Dopo quest'ora, concessi solo asporto e delivery. Sembra un deja vu quello che il mondo della ristorazione vive in queste ore. Un ritorno al passato che nessuno sperava di dover affrontare di nuovo. 

Nella Capitale sono tanti i locali che stanno rivedendo, per l'ennesima volta, le proprie formule, partendo ovviamente dagli orari, per poi adeguare l'offerta food and beverage. Cocktail bar che propongono il brunch, ristoranti aperti solo a cena che tentano l'apertura a pranzo, anche in centro e in quelle zone senza molto passaggio in questo periodo.

"Non arrendersi" sembra essere il leitmotiv che accompagna ristoranti, pizzerie, cocktail bar in queste ore, ma c'è anche qualcuno che, guardando in faccia alla realtà, decide di chiudere, con riapertura a data da destinarsi.

"Cena e birre offerte a tutti": l'arrivederci di ristoranti e cocktail bar romani prima della chiusura

Locali chiudono a Roma: "In attesa di tempi migliori"

E' il caso di Sbanco, ad esempio, pizzeria pluripremiata della Capitale che, ancor prima dell'ultimo dpcm ha scelto di abbassare le serrande, perché non è possibile vedere un futuro, in questo momento, per la pizzeria e per il personale. Una chiusura in attesa di tempi migliori "se mai arriveranno", scrive il proprietario Marco Pucciotti su Facebook. 

Ci sono poi realtà di quartiere, come Core Bistrot a Centocelle, che ha scelto di abbassare le serrande già da venerdì : "Vista la mala parata e per svariati motivi abbiamo deciso di chiudere ancor prima dell'uscita del nuovo dpcm. Non spetta a noi decidere se è giusto aprire o chiudere i ristoranti - racconta a RomaToday Andrea, proprietario di Core Bistrot - ma, se il primo lockdown mi ha trovato d'accordo, poiché la colpa non era di nessuno, oggi mi domando: 'Le regole che ci sono state date erano sbagliate? Oppure non si è stati in grado di intervenire laddove non venivano rispettate?'". Ad oggi meglio chiudere, in attesa di condizioni adeguate, ma l'amarezza e la rabbia è tanta dice Andrea: "Siamo delusi perché abbiamo seguito tutte le regole e ci troviamo comunque così".

Sempre nel quartiere Centocelle, a chiudere è anche The Birreria: "Da lunedì 26 ottobre The Birreria resterà chiusa fino a data da destinarsi - si legge sui social - lo stato ci impone chiusura forzata senza darci aiuti concreti per la seconda volta nel giro di 7 mesi".

Ristoranti: nuovi orari e ritorno al delivery

Difficile la vita anche per Madame Gu, ristorante in via del Governo Vecchio, costretto a chiudere per incompatibilità con gli orari imposti dal dpcm del 25 ottobre. Il locale ha orario di apertura serale, con offerta di cena e dopocena; difficile rivedere la formula per chiudere alle 18, ancor prima dell'orario in cui Madame Gu, regolarmente avrebbe aperto. Il locale comunque ci sta provando: "Proporremo un'offerta delivery e stiamo valutando la possibilità di aprire sabato e domenica a pranzo per offrire una parentesi spensierata ai nostri clienti", dice a RomaToday Valerio Gentile. A non essere accettabile per Madame Gu è "la grande bugia, la mancanza di preparazione da parte delle istituzioni. Dopo aver speso tanti soldi nelle nostre attività, dopo aver fatto rispettare le regole, non è possibile che l'unica soluzione sia un nuovo lockdown".

L'orizzonte è cupo, ma il mondo della ristorazione non si arrende. In alcuni casi, cambiare pelle, sembra l'unica strada percorribile. Come per Rude, street bar di Centocelle, nato circa due anni fa, noto per la sua programmazione serale a base di food e cocktail. Già da giugno, dopo la riapertura, il locale ha aperto a pranzo, una scelta che, ad oggi, è l'unica scialuppa di salvataggio, insieme al delivery e al brunch domenicale. 

Pranzo, asporto, delivery le uniche strade percorribili

Pranzo, asporto, consegna a domicilio sono le parole chiave anche per il ristorante La Quercia (Centro storico), per Porto Fluviale (Ostiense), Ciclostazione Frattini (Portuense) e per tante altre realtà sparse un po' ovunque nella Capitale. 

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