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Raccolta fondi online: così associazioni e locali romani chiedono aiuto per resistere al Covid

Diverse le realtà della Capitale che optano per il crowfunding attraverso la piattaforma GoFundMe

Non è un periodo semplice per i locali della Capitale e di tutta Italia. La chiusura prolungata nel primo lockdown, la nuova chiusura anticipata alle 18 imposta dall'ultimo dpmc, il divieto di eventi e feste, gli affitti e le spese da sostenere in ogni caso, stanno gravando fortemente su numerose realtà romane. 

E sono diversi i locali e le realtà associative di Roma che stanno attivando campagne di crowdfunding online, attraverso la piattaforma GoFundMe, per chiedere un aiuto economico in questa difficile fase.

La tendenza della raccolta fondi si era già verificata in alcuni quartieri romani, come Centocelle, ad esempio, nel periodo in cui si verificò il fenomeno dei roghi. Al tempo furono Pecora elettrica, Baraka bistrot, Pinseria Cento55 a lanciare le loro campagne.

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Le campagne crowfunding dei locali romani

Ora è il Covid, e la crisi economica che ne consegue, a far scegliere ad alcuni locali romani questa strada.

"A causa del protrarsi dell'emergenza sanitaria il Circolo Arci del Poppyficio non può riprendere lo svolgimento delle sue attività nella piccola sede di Via Degli Olivi - è il testo della campagna di raccolta fondi condiviso dal Circolo Arci in zona Centocelle - fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria, nonostante l'obbligatoria e doverosa chiusura della sede, ci siamo attivati per immaginare modi nuovi per continuare a svolgere al meglio il nostro ruolo all'interno della nostra comunità. Ci siamo prodigati a creare nuovi spazi e nuovi momenti di socialità, per i soci e  la comunità di appartenenza - prosegue il testo - cercando di trovare modi altri di autofinanziamento e abbiamo continuato, anche grazie al vostro supporto, a promuovere socialità e cultura".

Sperano in una nuova primavera, in una nuova estate, i ragazzi del Poppyficio, ma al momento si trovano in grande difficoltà, con le spese di affitto, alle quali si sono accumulate quelle dei servizi che in questi nove mesi hanno continuato a generarsi. "Il capitale necessario per superare questa crisi è superiore alla cifra che ci troviamo costretti a raccogliere, ma ci stiamo adoperando per continuare a promuovere cultura e socialità sperando di creare anche una sostenibilità economica della nostra impresa sociale. Sempre pervarsi dal nostro identitario ottimismo sociale e grazie a nuove collaborazioni, ci auguriamo di raggiungere il risultato sperato".

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Anche Pinispettinati lancia la sua campagna di Crowfunding e spiega il motivo di questa decisione a tutti coloro che vorranno contribuire: "I costi per affitto, utenze e manutenzione sono abitualmente sostenuti attraverso i contributi raccolti con le varie attività. Al momento non esistono provvedimenti del governo che ci consentono di far fronte a queste spese. Abbiamo attivato diverse iniziative presso Istituti di credito e presso il Comune di Roma ma i tempi ed il risultato finale potrebbero non essere quelli attesi; è un passo sofferto quello di lanciare questa campagna ma proprio i tanti messaggi di incoraggiamento ci spingono a non mollare e a chiedere il sostegno di tutti voi che siete stati e sarete la forza che contribuisce a rendere Pinispettinati una realtà nel panorama culturale romano".

Al coro si unisce anche il Trenta Formiche al Pigneto: "Siamo costretti a far fronte alle spese vive accumulate in questi mesi se non vogliamo incorrere nella chiusura definitiva dell’associazione. Temiamo, però, che l’attività contingentata che proveremo a proporre non garantirà il sostegno necessario, pertanto ci vediamo obbligati a chiedervi una mano!".

Locali e realtà associative che scelgono la strada del Crowfunding per chiedere un aiuto a coloro che hanno sempre frequentato con piacere questi luoghi, per resistere, per cercare un po' di respiro in questa confusa fase. Tutte le campagne di crowfunding sono reperibili sul sito https://www.gofundme.com/

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