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Martedì, 23 Aprile 2024
De Magna e beve Pinciano / Via Piave, 9

Apre Pizzium a Roma: dopo Milano e Torino la 'pizza gustosa' arriva a via Piave

Abbiamo provato per voi la pizza di Pizzium, che ha aperto nella Capitale e che porta nel piatto pizze classiche e regionali, con ingredienti di qualità

A terra le mattonelle di Vietri sul mare, sulle pareti i mattoni a vista, come nelle taverne di una volta, alternati ad un muro bianco, rustico, ma allo stesso tempo elegante. E poi quell’arcata dei Quartieri Spagnoli su tessuto che ti dà subito l’idea di essere nel cuore di Napoli.

Benvenuti da Pizzium. Una pizzeria che unisce tradizione e qualità e che porta in tavola la pizza napoletana (doc), ma anche bruschette, mozzarella di bufala e dolci della tradizione partenopea e italiana. Pizzium è un marchio che, dopo le fortunate aperture di Milano, Torino, Serravalle e Gallarate, ha deciso di sbarcare a Roma, in via Piave, a due passi dalla Rinascente di piazza Fiume, in un punto facilmente raggiungibile dalla Stazione Termini.

Pizzium, la nuova pizzeria di via Piave

Il locale si presenta molto bene: spazioso, diviso in 3 sale, ampie, caratteristiche, pittoresche. Il forno a vista con gli executive pizza chef sempre con le mani in pasta, per realizzare una pizza buona, ritratto della tradizione, ma che strizzi l’occhio anche all’innovazione, alla modernità. Pizzium: il nome nasce dal 'background' dei soci. Uno di essi è esperto pizzaiolo, altri due hanno fatto studi in legge. Così, dal connubio tra la pizza e l’ars dicendi, il nome è venuto fuori da sé.

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Pizzium è un brand giovane nato all’inizio del 2017 per opera dei miei soci fondatori Stefano Saturnino, Nanni Arbellini e Ilaria Puddu – racconta Davide Zaccagnino, socio più giovane del brand - ad oggi Pizzium conta 7 punti in tutta Italia. Abbiamo cercato di rivisitare in chiave contemporanea la tradizionalità, con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutti coloro che cercano una pizza gustosa, fatta di entusiasmo e sorriso”.

Che il brand sia giovane, fresco e che punti a conquistare il cliente già a prima vista, lo si capisce, in primis, dal menù: un menù tondo, a forma di pizza, di un’unica pagina in cui trovare tutto. Treccione di mozzarella di bufala, bruschette con pane fatto in casa, pizze, focaccine regionali, dolci, è tutto lì. Facile, smart.

Cosa mangiare da Pizzium

Ma veniamo a noi. Da Pizzium, prima di tutto si va per mangiare e ci si aspetta di mangiare una pizza buona e anche qualche antipastino sfizioso della tradizione. ‘Nell’attesa’ si può scegliere tra un treccione di mozzarella di bufala artigianale (caseificio Franzese), tante bruschette preparate con pane fatto in casa e condite con olio trapane extravergine d’oliva Tenute Pietragliate di Giulio D’Alì, focaccine regionali con salumi, tanto per stuzzicare l’appetito, prima di passare al pezzo forte: la pizza!

La pizza di Pizzium

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Quando ti siedi da Pizzium ti aspetti di mangiare la pizza napoletana doc che ogni romano sogna di gustare quando entra in una pizzeria di Napoli. Dobbiamo dire che le nostre aspettative erano alte, ma sono state abbastanza soddisfatte. Non ci siamo fatti sfuggire le pizze della tradizione, due grandi ‘classiche’: margherita e marinara. La prima l’abbiamo trovata gustosa, con la mozzarella fumante (fior di latte caseificio Fior d’Agerola), e il pomodoro saporito Agrigenus. Ma è la marinara quella che ci ha positivamente sorpreso: quella che per molti è la ‘pizza dei bambini’, infatti, noi l’avremmo mangiata ancora e ancora. Perché prima della pizza è arrivato il suo profumo, di pomodoro, di origano, di aglio. Davvero buona!

Abbiamo assaggiato anche alcune versioni ‘Regionali’, fiore all’occhiello di Pizzium su cui il brand punta moltissimo. Ci è particolarmente piaciuta Puglia (stracciatella Ignazzi-Lattelier, Capocollo pugliese, datterini freschi gialli, olive nere): una pizza in menù a 12 euro (non pochi!) che però gli darete volentieri. Un po’ deludente l’Abruzzo (pomodoro Agrigentus, fior di latte caseificio Fior d’Agerola, guanciale salumificio Villani, pecorino romano caseificio La rinascita, pepe nero), nulla da dire sugli ingredienti, tutti di eccellente qualità, ma il guanciale si sente poco, un vero peccato. Il prezzo comunque è più che onesto (9 euro).

Le pizze regionali, poi, fanno visita alla Basilicata, alla Calabria, alla Campania, all’Emilia Romagna, alla Liguria, alla Lombardia, al Piemonte, alla Sardegna, alla Sicilia, alla Toscana, al Trentino. C’è anche una pizza dedicata al Lazio, condita con fior di latte caseificio Fior d’Agerola, guanciale Salumificio Villani, pecorino romano caseificio la Rinascita, Uovo, Pepe Nero: una carbonara su pizza, insomma, a 8 euro.

Una stranezza che salta all’occhio è che le pizze regionali sono soltanto 15 (e non 20), ma Davide Zaccagnini ci tiene a chiarire: “Abbiamo un taccuino in cassa e siamo aperti alle proposte del cliente. Siamo a disposizione. Non siamo in grado, magari, di calibrare la tradizione aostana su una pizza, siamo aperti ai consigli e, piano piano, il menù verrà esteso”.

L’impasto di Pizzium

Se gli ingredienti, come avrete capito, sono tutte eccellenze italiane, l’impasto della pizza non è da meno, preparato a regola d’arte, ottenuto con un blend di 3 farine di tipo 00 con diversi contenuti proteici e con differenti indici di forza. Da Pizzium lo definiscono “l’impasto intelligente”, perché viene messo sempre in discussione ed è sempre aperto a modifiche in itinere. Ha una lievitazione minima di 24 ore.

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La 'pecca' di Pizzium

Celiaci e intolleranti al glutine abbiamo una brutta notizia per voi, perché da Pizzium non si fa pizza gluten free. Il motivo? “Perchè per noi la pizza è una cosa semplice, ma si possono trovare delle opzioni senza glutine tra gli antipasti”, risponde Pizzium. Ma sappiamo che questa risposta non soddisferà molti. Chissà se, con il tempo, e su richiesta dei clienti, la pizzeria sbarcata a Roma non decida di inserire nel menù anche un impasto senza glutine.

I consigli che vi diamo se andate da Pizzium

Se andate da Pizzium ci sono delle cose che dovete assolutamente fare e altre che, a parer nostro, potreste anche evitare. Diciamo sì all’assaggio del treccione di bufala nell’attesa della pizza, ma anche ad una bruschetta (a voi la scelta!), perché il pane è buono e l’olio ancora di più. Nella scelta della pizza vi consigliamo di fare a metà con chi è con voi (amico, fidanzata/o, moglie, marito, et.): prendete una classica e una regionale. Vale la pena assaggiare sia la tradizione che l’innovazione. Da bere avrete la possibilità di scegliere birra alla spina e Birrium, una birra artigianale chiara, non filtrata, leggera, fruttata, speziata e caratterizzata da una lieve nota amara. Noi abbiamo assaggiato quest’ultima e, tornando, lo rifaremmo.

Passiamo ai tavoli. Se prenotate un tavolo da Pizzium, vi consigliamo di specificare di voler stare nella seconda o nella terza saletta se cercate un angolo più intimo, più appartato, se, insomma, volete passare una serata piacevole in una tradizionale taverna pittoresca, lontano dal forno e dalla strada. La prima sala, infatti, seppur bella, con il forno a vista e i Quartieri Spagnoli a parete, affaccia proprio su via Piave ed è, sicuramente, meno riservata. E' comunque, questione di gusti, perché il locale, di per sé è ben fatto.

Insomma, tirando le sorti, Pizzium c’è piaciuto, anche se quel ‘Ciao bella’ luminoso sulla parete, a parer nostro, guasta un po' e rompe come una magia...

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