rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
De Magna e beve

Passpartout apre a Borgo Pio, cucina, cocktail e una misteriosa struttura a chiave

Siamo andati alla scoperta di questo nuovo e labirintico locale proprio a due passi da San Pietro. In un palazzetto del '500 cucina tradizionale, cottura al Josper, vini e tanto altro

Quando arrivi a Borgo Pio, ti sembra di lasciare, per un attimo, Roma da parte. E, invece, è qui che trovi uno dei più autentici scorci della Capitale. Vicoli pittoreschi, locali da una parte e dall’altra e, all’orizzonte, l’imponente Cupola di San Pietro. E’ in questa suggestiva cornice che, il prossimo 26 ottobre, aprirà ufficialmente Passpartout, un nuovo locale che si presenta come un punto di ristoro elegante ed accogliente nel cuore di Borgo Pio.

Passpartout, la location

Una struttura a chiave, misteriosa e affascinante è alla base di Passpartout. Quando si entra, non si vede chiaramente tutto il locale, ma bisogna esplorarlo, poiché quello che a prima vista appare come un grande bancone, con cucina alle spalle, luogo perfetto per un aperitivo o una colazione, in realtà si snoda – attraverso un lungo e stretto corridoio con cucina semi a vista - in una labirintica sala (che in realtà sono 4) e poi culmina in un inaspettato giardino.

IMG_20181022_203757-2

Passpartout, oltre ad avere Borgo Pio e la Basilica di San Pietro a fare da contorno, sorge in una location assolutamente suggestiva: un palazzetto del ‘500. Il locale si sviluppa al piano terra, ma, nei prossimi mesi, ai piani superiori, prenderà forma un albergo con 14 stanze, indipendente ma in parte comunicante con Passpartout. La struttura tipica di Borgo Pio, è stata ristrutturata e curata dagli architetti Mauro Angeleri e Mauro Corsetti. Non sappiamo come fosse prima, ma, quello che possiamo dirvi è che ora ha uno stile curato in ogni minimo dettaglio, elegante, ma anche rustico, accogliente, caldo.

Le travi di legno sul soffitto sono quelle del ‘500, ad esse si lega una carta da parati particolare, un bancone di marmo con dettagli oro molto anni ’50, divanetti retrò e tavoli (tutti da due persone) in legno wengè.

IMG_20181022_203014-2

Aperitivo da Passpartout

I menù di Passpartout

Parliamo di menù al plurale, perché Passpartout è molto attento a ciò che offre ai suoi clienti. C’è un menù dedicato alla cena e un altro al servizio h24, a questi si aggiunge il menù dei dolci, stampato in una versione tascabile molto particolare, con tanto di chiave in ottone e, ovviamente, la carta dei vini.

Da Passpartout potrai mangiare i piatti della tradizione, ma rivisitati con uno sguardo ampio e internazionale. Ci sono i cosiddetti ‘spezzafame’, degli spuntini gourmet, che, in realtà, sono molto più di semplici assaggi (come il tentacolo di polpo al Josper, il salmone marinato con arancia, vaniglia e crème fraiche al dragoncello, il maialino affumicato alla brace con scalogno caramellato e il fritto di alici alla scapece). Il tutto per chi a metà mattina o pomeriggio avesse voglia di qualcosa di buono e non scontato.

Il menù, poi, è ricco di piatti veri e propri, come i primi della tradizione (rigatoni alla carbonara, pici all’amatriciana, tonnarelli cacio e pepe), i secondi cotti al Josper, (particolare forno a brace), come il galletto alla diavola, la tagliata di manzo, il trancio di salmone e il collo di maiale porchettato. Non mancano i burger, per chi ama lo street food in chiave gourmet, le uova in diverse versioni, le insalate, i contorni.

IMG_20181022_212141-2

Collo di maiale porchettato con ananas

Cocktail e vini

Dopo essere stati da Passpartout non si può fare a meno di aprire un’ampia parentesi sul lato beverage, perché già il vasto bancone all’ingresso e quelle pareti ricoperte di etichette di vini bianchi, rossi e bollicine la dicono lunga. Il calice di vino giusto, il cocktail adeguato, sono parte integrante del menù di Passpartout e contribuiscono a pieno alla soddisfazione del cliente. Così, nel menù, spiccano i numerosi vini alla mescita, i liquori, i distillati, le birre artigianali in bottiglia e i cocktail numerosi, elaborati, non i soliti.

IMG_20181022_203253-2

I vini di Passpartout

Passpartout, alla ricerca della nostra 'chiave'

Siamo entrati da Passpartout con l'idea di trovare la nostra chiave, il nostro percorso di gusto. Abbiamo assaggiato diversi piatti, dalla carbonara al collo di maiale porchettato con ananas alla brace, ma dobbiamo dire che le pietanze che più hanno conquistato il nostro palato, sono state il polpo cotto al Josper e i ravioli con ricotta e limone, conditi con pomodori confit e timo. Una leccornia che, accompagnata a un calice di rosso, ci ha positivamente sorpreso.

A cena terminata abbiamo fatto un salto in giardino che ancora dovrà subire alcune modifiche nell’arredo, ma che è senza dubbio un’oasi felice dove sorseggiare un cocktail o mangiare sotto le stelle e a due passi da San Pietro.

IMG_20181022_204350-2

Ravioli ricotta e limone, con pomodori confit e timo

Passpartout, all day long

Passpartout è guidato dalla famiglia Marchesini, veterana nel mondo della ristorazione che gestisce già altre attività a Borgo Pio. A capo c’è mamma Venerina, aiutata dai figli Domenico e Nicola e dai nipoti. Passpartout sarà aperto ufficialmente, dal prossimo 26 ottobre, dal lunedì alla domenica, dalle 11 all’1.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Passpartout apre a Borgo Pio, cucina, cocktail e una misteriosa struttura a chiave

RomaToday è in caricamento