rotate-mobile
De Magna e beve

La pinsa "gourmet" si mangia sulle sponde del lago, a due passi da Roma

#nuoveaperture | Lo storico indirizzo di Castel Gandolfo presenta una novità

Osteria Zevini, uno dei primissimi ristoranti sulle rive del lago a Castel Gandolfo, che sin dagli anni '50 offriva porchetta e pane casereccio e un "goccio" di vino ai clienti, amplia la sua offerta e propone un nuovo angolo moderno: la Pinseria gourmet.

La storia di Osteria Zevini

Osteria Zevini ha una storia familiare. Inizialmente era conosciuta come "Osteria del Sonno", perché il nonno di Stefano Zevini - che oggi gestisce il ristorante - era solito sedersi sonnecchiante a guardare il lago, proprio all'ingresso del locale. Un'osteria che offriva piatti essenziali e della tradizione, tutti presenti in carta ancora oggi, come la lasagna di nonna Augusta, la parmigiana, i bucatini all’amatriciana e quella che è sempre rimasta la punta di diamante: la porchetta di Ariccia di produzione propria. Il pane casereccio di Castel Gandolfo accompagna oggi anche i salumi e i formaggi, grande passione del patron Stefano Zevini che è in costante ricerca di chicche da proporre ai suoi ospiti - come il cacio con le pere, con le amarene o con il tartufo - oppure i salumi tradizionali toscani, come la polpa di maiale e cinghiale al naturale avvolta in foglie di frutti di bosco. 

La nuova anima gourmet

Ma, a distanza di anni dalla nascita dell'Osteria Zevini, Stefano, che oggi coordina la squadra insieme a sua figlia ha da presentare una novità. In una nuova struttura moderna (che si affianca a quella storica della fraschetta) interamente costruita con grandi vetrate che regalano un panorama unico sul lago, la pinsa è la protagonista. Inventata da Corrado Di Marco (titolare dell’omonimo forno), la pinsa è qui studiata proprio insieme al maestro dell’impasto Fabrizio De Bonis, ex collaboratore storico di Di Marco, e prevede un impasto altamente digeribile fatto con un mix di farine (riso, soia e frumento), circa 72h di lievitazione e l’80% di idratazione, per un risultato morbido e croccante allo stesso tempo. 

Al momento le pinse in carta sono 6, tutte disponibili anche in versione senza glutine: dalla ‘Margherita Gourmet’ (con pomodoro di San Marzano e fior di latte di Jersey), fino alla ‘Papalina’, un omaggio al Papa che qui in estate è un ‘vicino di casa’ (con mozzarella di bufala, olio EVO, culatello arrosto, pistacchi di Bronte e pomodoro secco italiano), passando per la ‘Valentino’ (dedicata al papà di Stefano, con porchetta di Ariccia, cicoria di campo ripassata e patate arrosto). 

Circa 80 coperti per la pinseria, 140 per la fraschetta e 100 nel giardino sotto i locali, proprio sulla sponda del lago a pochi metri dall’acqua. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La pinsa "gourmet" si mangia sulle sponde del lago, a due passi da Roma

RomaToday è in caricamento