Ex vincitore di Masterchef trasforma la carbonara in un distillato: "Stesse calorie di un bicchiere d'acqua"
Valerio Braschi sfida la tradizione e propone la sua carbonara distillata
Chi credeva che con la lasagna in tubetto avesse presentato la sua più estrema rivisitazione di un piatto simbolo della cucina italiana si sbagliava di grosso. Valerio Braschi, cuoco romagnolo, vincitore del sesto Masterchef, oggi a capo della cucina del Ristorante 1978 di Roma, sfida la tradizione in occasione del Carbonara Day.
La carbonara distillata di Valerio Braschi
Il 6 aprile si celebra il piatto simbolo della cucina romana, famoso in tutto il mondo e, mentre in tanti - chef e non solo - stanno riempiendo le bacheche social con invitanti piatti di carbonara, Braschi cosa fa? Posta la foto di un bicchiere d'acqua. O almeno così pare, ma non è esattamente così.
"Oggi é il Carbonara day - esordisce lo chef sui social - vi proponiamo la Carbonara distillata del @ristorante1978. Il gusto della carbonara autentica con le stesse calorie di un semplice bicchiere d’acqua".
Nessuno si era mai spinto tanto oltre.
Di rivisitazioni della carbonara, infatti, negli ultimi anni ne abbiamo viste diverse, ma la carbonara versione distillato, con le calorie di un bicchiere d'acqua era davvero qualcosa inimmaginabile. Braschi non solo l'ha immaginata, ma l'ha addirittura realizzata e presentata, per il momento soltanto via social, proprio nel giorno che celebra la carbonara, quella tradizionale però.
Discordi i commenti sotto i post dell'ex vincitore di Masterchef, tra chi si congratula con lo chef ma proprio non riesce a digerire quella versione di carbonara-non carbonara, chi di fronte ad una carbonara senza calorie ne chiede un barile immediatamente, chi parla di genialità, una genialità che non si discute e chi, infine, non vuole credere ai suoi occhi: "Pesce del 6 aprile, non vedo altre soluzioni", scrive un utente.
Valerio Braschi non ha paura di osare e non teme neanche le critiche. Ma la sua carbonara distillata è da lodare o da bocciare come insulto alla tradizione?