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Mercoledì, 24 Aprile 2024
De Magna e beve

Alessandro Borghese e '4 Ristoranti' al Pigneto: i ristoratori in gara

Lo chef torna a Roma per trovare il miglior ristorante della storica borgata. La puntata in onda il 5 febbraio su Sky Uno

L'ormai iconico "van dai vetri oscurati" di Alessandro Borghese torna a percorrere le strade della Capitale, questa volta per trovare il miglior ristorante del Pigneto. La puntata di domenica 5 febbraio di "4 Ristoranti", in onda su Sky Uno, è infatti incentrata sulla più pura tradizione romana, con quattro ristoratori del Pigneto pronti a sfidarsi per il titolo di miglior locale della storica borgata.
 
Borghese, nella nuova puntata dello show di Sky Uno, sarà a pranzo e a cena da “Dar Parucca” di Luca, “La Santeria di mare” di Gioia, “Scomodo Food & Music” di Romina e “Bosco - Officine del Tartufo” di Guido: sono loro a sfidarsi per il titolo di miglior ristorante del Pigneto. Le regole sono quelle ormai note: ogni ristoratore invita gli altri tre che, accompagnati da chef Borghese, commentano e votano con un punteggio da 0 a 10 location, menu, servizio, conto del ristorante che li ospita e la categoria Special, che cambia di puntata in puntata. Tutti e quattro gli sfidanti devono confrontarsi su uno stesso piatto, e per la puntata romana è stata scelta l’Amatriciana. 

Leggenda vuole che l’origine del piatto risalga al 1870, quando una donna di nome Anna De Angelis, originaria di Amatrice, preparò per le persone di passaggio nella zona della stazione una primissima versione dell’Amatriciana, utilizzando i pochi ingredienti che aveva a disposizione: pasta, pomodoro, guanciale locale, pecorino romano, vino bianco e sale, con una spolverata di pepe o peperoncino. Secondo un’altra teoria, invece, questo piatto sarebbe "soltanto" un’evoluzione della Gricia, altro caposaldo della cucina romana. Qualunque sia l’origine, decennio dopo decennio l’Amatriciana è diventata davvero sinonimo di cucina romana e italiana nel mondo, e i ristoratori del Pigneto cercheranno di conquistare Borghese con la loro versione. Allo chef il compito di "confermare o ribaltare la classifica".

'Quattro Ristoranti' di Borghese al Pigneto: i ristoranti in gara 

'Dar Parucca', il cui titolare Luca, pur non essendo nato in zona, si è innamorato del Pigneto nel 1997 quando ha iniziato a lavorare in uno studio grafico – che sorgeva lì – dove faceva il disegnatore e fumettista. “Dar Parucca”, per Luca, è la realizzazione di un sogno: lo ha inaugurato 8 anni fa, rilevandone uno già esistente, con l’intenzione di avere un posto unico e l’ha aperto in una zona che inizialmente si è dimostrata difficile ma ha tenuto duro, sempre credendo nel proprio progetto. L’idea era quella di aprire una trattoria e osteria romana che proponesse le ricette classiche ma scegliendo e ricercando ingredienti biologici e di qualità. La proposta culinaria di questo locale è vasta e spazia in tutta la tradizione, dai classici primi fino ai secondi veraci. Il locale si trova nel cuore del Pigneto, non sull'isola pedonale ma a circa 300 metri di distanza. “Dar Parucca” nasce dal soprannome di Luca, che è proprio “Er Parucca” perché a carnevale indossava la parrucca di sua mamma, perché anche lui quando era giovane aveva i capelli lunghi e infine perché “parruccava” i biglietti dello stadio.

'La Santeria di mare' di Gioia, titolare e responsabile di sala di questo locale aperto 5 anni fa. Innamorata del Pigneto, Gioia cerca sempre di dare una mano e di collaborare per rendere questo quartiere sempre migliore: «Grazie al suo melting pot quando sei qui ti senti cittadina del mondo», dice. Prima di intraprendere l’avventura nell’ambito della ristorazione, Gioia era un’artista, decorava gli interni e faceva anche l’arredatrice. “La Santeria di Mare” è soprattutto un bistrot, con una cucina prettamente di pesce legata anche al concetto di viaggio con piatti di influenze orientali; è creato ad immagine e somiglianza di Gioia, un ambiente raffinato ma informale che rappresenta appieno quello che è il suo carattere.

'Scomodo Food & Music' di Romina, “romana de Roma”. La particolarità di questo locale è che l’ingresso è davvero a pochi centimetri dalle rotaie del tram: «Non è molto comodo, per questo l’abbiamo chiamato “Scomodo”», dice. Aperto circa 7 anni fa, Romina ha così coronato il suo sogno: aprire un locale da arredare secondo il suo gusto, che fosse spoglio ma curato da lei in tutti i dettagli, compresi alcuni elementi quasi trash. Si tratta di un ristorante e cocktail bar in una location a tratti industrial che propone musica dal vivo e dj-set ogni settimana. La cucina è semplice con qualche piccola rivisitazione.

'Bosco – Officine del Tartufo' di Guido, titolare e chef di questo locale adiacente all’isola pedonale. Guido ha deciso di addentrarsi in questa avventura nel 2018 dopo diverse esperienze all’estero. Secondo lui è una «“street kitchen”, uno street food mascherato da ristorante», con un arredo industrial. La cucina richiama le origini abruzzesi di Guido grazie alle quali può anche rivisitare piatti della tradizione romana (la carbonara, ad esempio, è preparata proprio con ingredienti abruzzesi, mentre l’amatriciana è rivisitata con il tartufo). “Bosco – Officine del Tartufo” è molto attento alla sostenibilità ambientale tanto da avere una mise-en-place totalmente ecosostenibile e biodegradabile, al contempo raffinata ed elegante. Molto legato al quartiere Pigneto, pensa di poter vincere soprattutto grazie alla sua unicità.

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