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Gianprovvè e la sua piazza Navona, dopo 50 anni di ritratti e dipinti resta fuori dalla graduatoria

L'intervista a Giancarlo Provvedi, in arte Gianprovvè, storico pittore di piazza Navona e fondatore della prima associazione di artisti, rimasto fuori dall'ultima graduatoria comunale. Ma ha fatto ricorso

(Intervista registrata prima del dpcm del 8 marzo)

La sua casa è piena di visi, occhi che ti osservano col sorriso. Tutti ciccioni. Sono i suoi personaggi, quelli che hanno accompagnato Giancarlo Provvedi, in arte Gianprovvè,  per più di 50 anni di carriera

Dalle copertine delle riviste dell’epoca, i francobolli dell’Eritrea, le trasmissioni Rai. E la sua piazza Navona. Quella che negli anni è diventata la “piazza degli artisti” proprio grazie a lui e a sua mogliee Marialuce, pittrice di via Margutta, che insieme ad altri colleghi fondarono a prima associazione nel 1970.

In questa lunga chiacchierata con Roma Today Gianprovvè, nato a Roma 78 anni fa, ricorda gli anni passati, la caricatura che fece a Giovanni Spadolini, il grande passaggio dei turisti di allora.  “Il salotto di Roma, il salotto del mondo”, dice Gianprovvè con nostalgia. Già, perchè da quella piazza tanto amata ormai, e per la quale ha sempre lottato in prima linea, è fuori. Questo l’effetto dell’ultimo regolamento comunale che, dopo un esame e la presentazione dei documenti validi a certificare l’anzianità, è stata fatta una graduatoria pubblicata a a gennaio 2020 per le 25 postazioni disponibili. Ma Gianprovvè è fuori. “Eravamo cento, sembra che la piazza si sia ridotta. Abbiamo per anni portato folclore, arte ed allegria - spiega l’artista -, le piazze a disposizione sono tutte in periferia, una presa in giro, non hanno rispetto gli artisti”.

Agli artisti vincitori del bando, tra cui la figlia Valentina, è stata fatta pagare al tassa per il suolo pubblico in anticipo per cinque anni. Un impegno messo ora a dura prova dalla situazione che si è creata ora dall'emergenza Coronavirus.

Gianprovvè ha fatto ovviamente ricorso perché non gli sono stati calcolati e riconosciuti i punteggi di anzianità. Perchè piazza Navona non può restare senza il suo fondatore, il suo ammiratore più grande. “Anche la fontana piange, perchè non ci siamo più", conclude. Ma per la sentenza dovrà aspettare ormai novembre. Forse in tempo per la ripresa di quella normalità che ormai tutti attendono. Con la ripartenza, tra le altre, di piazza Navona e dei suoi artisti.

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