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VIDEO | Dentro Industrie Fluviali, nell’ex Lavatoio del Porto Fluviale nasce il nuovo ecosistema culturale di Roma


L’apertura ufficiale di Industrie Fluviali, mercoledì 16 ottobre, una spazio di oltre 2 mila metri quadri restituito alla città con un progetto di Pingo

Accessibilità, integrazione, sinergia, rigenerazione urbana, sostenibilità, e tecnologia. Queste la parole con le quali si può definire Industrie Fluviali, uno spazio di 2 mila metri quadri che, di fatto, è stato restituito alla città. Spazio per co-working, ma anche diverse iniziative culturali aperte alla cittadinanza con un calendario in continua evoluzione. 

Il tutto dove un tempo esisteva l’ex Lavatoio Lanario di Via del Porto Fluviale, riprogettato a partire dalle richieste del territorio raccolte tramite indagine social e mirata, un nuovo spazio dall’archeologica industriale capitolina viene restituito e aperto alla città. Una struttura composta da 400 metri quadri di spazi di lavoro condiviso, 5 cinque sale dedicate ad incontri, riunioni, mostre, talks ed eventi, un’area food e una terrazza vista Gazometro, la stessa che ha ospitato le riprese del celebre film “Le fate ignoranti” del regista Ferzan Özpetek. 

E, ovviamente, non possono mancare i riferimenti al passato, con delle splendide foto d’epoca, a ricordare il duro lavoro che le cento donne impiegate nel Lavatoio svolgevano ogni giorno. La storia di questo edificio inizia nei primi anni del ‘900 quando Angelo Sonnino acquistò il terreno ed iniziò la costruzione del palazzo subito adibito a Lavatoio Lanario. “Lo spazio oggi prosegue nella sua influenza sull’assetto sociale della Capitale - spiega Maria Teresa Diodati, presidente di Pingo e Ceo di Industrie Fluviali -, dalle donne di inizio ‘900 che hanno contribuito con la loro tenacia ed il loro sacrificio ad assicurare l’empowerment femminile odierno, ad una società cooperativa a maggioranza femminile come è quella che ho il piacere di presiedere”.

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