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VIDEO | Sulle tracce di Er Pinto, poeta anonimo del Trullo: versi in rima sui muri del quartiere

Abbiamo fatto una passeggiata al Trullo, periferia ovest della Capitale. In compagnia di Er Pinto, uno dei poeti del Trullo che dal 2010 hanno raccolto molto seguito sui social, e non solo, per il loro lavoro in rima e accanto alla street art, grande protagonista tra i palazzi del quartiere.

“Muri puliti, popolo muto”. Con questa frase si può racchiudere il senso di quello che sta accadendo in questo pezzo di città.

Il Trullo è una di quelle tante periferie della Capitale a cui spesso vengono associate semplici parole: degrado e criminalità. Qui invece è in atto una rinascita culturale visibile sui muri delle case popolari: opere di street art, riqualificazione, colori. E poesie. Già, perché sulle pareti insieme ai disegni degli street artist si possono trovare versi in rima. E per conoscere meglio questo movimento culturale che avvolge questo quartiere sorto tra la Magliana e la Portuense, abbiamo incontrato uno degli street poetry maggiormente apprezzato, Er Pinto, e che a dicembre ha pubblicato il suo primo libro di poesie: "Il peso delle cose".

Er Pinto, come gli altri Poeti del Trullo, mantiene l’anonimato. Non si vuole mostrare in video, parla poco di se. Ma legge volentieri le sue poesie che restano impresse nelle vie del Trullo.

"L’anonimato è una scelta di libertà - dice - riuscire ad esprimere al meglio la propria essenza svincolato da quella che è la tua immagine". Come nasce la passione per la poesia? E perché scriverle in romanesco? "Durante la mia crescita ho cominciato ad avere pensieri in rima, a metterle per iscritto, è stata una cosa naturale, un modo per esprimere un concetto che mi attirava molto - risponde Er Pinto - e da lì non ho più smesso. Il romanesco non è una scelta ma è semplicemente il mio modo di essere. Sono nato e cresciuto al Trullo. Tra la gente si parla così. Non potevo fare scelta diversa".

Attraversando il quartiere è possibile vedere come street art e lo street poetry siano riusciti ad incidere in maniera decisa in questa periferia. Molti dei murales sono stati fatti in occasione del Festival internazionale della poesia di strada che ha animato le vie del Trullo nel 2015. “In quella occasione siamo riusciti ad unire il lavoro di noi poeti con quello degli street artist di Roma e provenienti da altri paesi europei - continua Er Pinto - un’esperienza unica e che ha dato molto al quartiere”.

Questo giovane poeta romano, dopo la pubblicazione di “Metroromantici”, raccolta di poesie con i lavori di tutti i Poeti del Trullo, ora prova ad avviare un capito nuovo della sua vita artistica con il suo libro in solitaria “Il peso delle cose”. Una raccolta di poesie che racchiudono se stesso e il Trullo. Un modo semplice di spiegare vita ed emozioni. Tutto rigorosamente in rima. 

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