Trevi nel Lazio, l'antico borgo di montagna dove l'Aniene diventa cascata
Cosa vedere a Trevi nel Lazio. Dove mangiare, dove dormire e come raggiungere da Roma. La guida completa
I monti Simbruini a nord, i monti Ernici a sud. Il borgo di Trevi nel Lazio ha da sempre come mura naturali i monti dell’Appennino. La strada che conduce al borgo di epoca preromana mostra da lontano l’abitato, che si staglia contro il massiccio dei Monti Cantari, creando uno scorcio unico sulla Valle dell’Aniene. Il borgo infatti sorge nell’Alta Valle del fiume Aniene, dove la sorgente d’acqua forma le Cascate di Trevi. Un luogo ideale per chi ama fare trekking e immergersi nella natura incontaminata di un Parco Regionale Naturale, quello dell’Appennino e dei Monti Simbruini. I boschi della zona sono spesso frequentati dagli Orsi Marsicani, oltre ad essere habitat naturale per altra fauna selvatica come lupi, volpi, il tasso e le donnole. Nei corsi d’acqua, gli amanti della pesca sportiva potranno trovare la Trota Fario. Un’esperienza di viaggio tra natura e storia, antica e contemporanea, che il borgo custodisce tra le vie e le case in pietra.
Oggi vi portiamo a conoscere uno dei borghi più belli della Ciociaria, oltre che del Lazio. Un borgo dove l’epoca romana dialoga con quella medioevale, creando un’armoniosa struttura urbanistica che svetta verso l’alto con l’imponente Castello Caetani.
Le origini di Trevi nel Lazio
Il borgo ha origini risalenti all’epoca arcaica, quando il territorio era abitato dagli Equi. Con la dominazione romana della popolazione, la zona venne destinata all’allevamento nell’ager trebensis, da cui deriva il nome di Treba Augusta antica città di cui restano numerose tracce storiche. Appartenne alla prima delle regioni dell’Italia Augustea. Fu sede di una diocesi che alla fine del XI secolo fu annessa a quella di Anagni. In epoca medioevale, il feudo passò di proprietà da Papa Alessandro IV a suo nipote Rinaldo de Rubeis fino a Papa Urbano IV. Nel 1302 fu acquistato da Pietro Caetani, fratello di Papa Bonifacio VIII. Una storia di conquiste del territorio di Trevi che vedono il governo pontificio protagonista fino al 1870, quando il borgo entra a far parte del Regno d’Italia.
Le origini del nome risalgono al termine treba (trivio) per la sua posizione su tre importanti vie di comunicazione; la seconda parte è stata aggiunta dopo l’unificazione nazionale. Nel 1872 Trevi cambiò denominazione in Trevi nel Lazio, mentre nel 1927 passò dalla provincia di Roma a quella di Frosinone.
Cosa vedere a Trevi nel Lazio
L’antico borgo sorge attorno all’imponente Castello Caetani, che risale all’anno Mille circondato da mura in pietra calcarea e di cardellina squadrata. E’ uno dei castelli meglio conservati di tutta la Valle dell’Aniene e che è possibile visitare. Accessibile anche la cima del mastio, la torre da cui si gode la vista di tutto il centro storico. La storia pontificia e cristiana traccia la mappa del tour all’interno del borgo: tante le chiese e costruzioni di culto che meritano una visita. Dalla Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta, che oggi sorge dall’unione della precedente struttura di culto con l’antica cattedrale di San Teodosio, al cui interno si possono ammirare la fonte battesimale lignea proveniente da un tempio romano e un organo del XVII secolo. Una tappa va fatta anche all’Oratorio di San Pietro l’eremita, che ospita un gruppo scultoreo che rappresenta la morte del santo. Sulle tracce di San Pietro l’eremita è anche l’omonimo Cammino, un sentiero che si snoda nell’area appenninica tra Lazio e Abruzzo.
Da visitare anche la Cappella della Madonna del Riposo eretta nel 1483. Non mancano le escursioni, con una tappa alle selvagge cascate di Trevi attualmente raggiungibili da un sentiero che dalla vicina strada provinciale conduce alle cascate. Una sosta merita anche l’Arco di Trevi, immerso nella natura circostante, che risale al III-II secolo avanti Cristo.
Cosa mangiare a Trevi nel Lazio
Tra i piatti tipici della tradizione trebana ci sono le Fettuccine con Recaglie (ritagli) di Pollo e la pizza di polenta con broccoli, detta Fallone. Non manca la produzione di olio, del vino e di insaccati. Tra i ristoranti dove poter assaggiare una buona cucina c’è la Trattoria rurale “Il Casale La Foce” dove il menù include i piatti tipici della tradizione locale. Consigliata è anche la Trattoria ciociara “Al Grottino”, l’ “Hostaria Sapori di Casa” e il Ristorante “Il Girasole”.
Dove dormire a Trevi nel Lazio
Nel borgo di Trevi nel Lazio ci sono varie possibilità di pernottamento tra ostelli, agriturismo, alberghi e B&B. Come il “B&B Ara Baciadonne”o la “Casa di Marina-Trevi”, un appartamento nel borgo di Trevi nel Lazio. Vicino al Castello Caetani c’è la “Casa Borgo Civita”. Poco distante dal borgo ci sono altre opportunità: “Villa Simbruina” ad Altipiani di Arcinazzo, l’ “Ostello Vallepietra” a Vallepietra e l’ “Esclusivo Chalet immerso nel verde” a Filettino.
Come arrivare a Trevi nel Lazio da Roma
Per raggiungere Trevi nel Lazio da Roma: prendere l’autostrada A1 per Napoli. Dopo circa 47 km uscire al casello Anagni-Fiuggi. Proseguire a destra in direzione Fiuggi. Dopo aver attraversato la città, proseguire per la località Altipiani di Arcinazzo e da lì seguire le indicazioni per Trevi nel Lazio.