Tommaso Paradiso difende i suoi vocali “da 10 minuti” e dice no all’ascolto 1.5 e 2.0
L'ex frontman dei TheGiornalisti contro la nuova funzionalità di WhatsApp che consente di velocizzare la riproduzione e dimezzare i tempi di ascolto: "E' non dare il giusto peso alle cose"
“Ti mando un vocale di 10 minuti…”: strofa celebre della musica italiana, incubo nella vita di tutti i giorni. Si perchè i messaggi vocali sulle app di messaggistica istantanea, tanto comodi nell’invio senza dover digitare a testa bassa sulla tastiera, rischiano spesso di trasformarsi in lunghi monologhi con buona pace di chi deve ascoltarli.
Ecco perchè la novità dell’ascolto velocizzato, a 1.5 e 2.0, introdotto per i vocali di WhatsApp, è stato salutato da molti con grande entusiasmo. L’antidoto ad amici, colleghi e conoscenti piuttosto loquaci. Velocità di riproduzione raddoppiata, tempi di ascolto dimezzati. Così il famoso “vocale di 10 minuti” dei TheGiornalisti diventa da cinque. Sarà per questo che Tommaso Paradiso, ex frontman della band romana, ha espresso tutto il suo disappunto per la nuova funzionalità.
“Ascoltare i vocali a 1.5 o 2.0 è come guardare un film mentre stai scrollando su Instagram. E’ come ascoltare una canzone dal telefonino, è come fumare l’Iqos, è come studiare Kant sul bignami, è come non voler affrontare il problema, è come prendere la strada più breve, è come non godersi il viaggio, è come non dare il giusto peso alle cose” - ha scritto in una storia Instagram. Il dibattito è aperto.
Per Paradiso messaggi vocali ascoltati a 1.5 e 2.0, proprio no. Si tiene stretto il suo caro “vocale di 10 minuti”, quello per dire quanto si è felici: senza dimezzare emozioni e considerazioni. A volte basterebbe una telefonata.