#RadioRomane - The Morning Show, ogni mattina 4 ore di diretta "senza peli sulla lingua"
La rubrica di RomaToday sulle radio romane svela segreti e curiosità sul programma radiofonico di Radio Globo. L'intervista al conduttore Roberto Marchetti
Tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, una diretta senza sosta e senza peli sulla lingua, tiene compagnia per ben 4 ore ai romani. E' il The Morning Show, la trasmissione di Radio Globo, in onda dalle 6 alle 10, condotta da Roberto Marchetti, in compagnia di Carmen di Pietro, Federico De La Vallée, con gli aggiornamenti sulle ultime notizie e la viabilità di Giovanni Lucifora e, ovviamente, con gli interventi degli ascoltatori, protagonisti assoluti del programma del mattino.
Una trasmissione che tratta temi di attualità, dalla politica alla cronaca, dalla salute al lifestyle e lo fa con un tono provocatorio, ironico, critico, vero punto di forza della trasmissione.
Un "grande bar" in cui si trattano le tematiche più disparate e dove i romani vogliono ascoltare i conduttori, ma soprattutto gli altri romani, per conoscere la loro opinione e, magari, rafforzare la propria. Ne abbiamo parlato con Roberto Marchetti che ci ha svelato curiosità e retroscena sul programma.
Ormai tu e il tuo team siete punto di riferimento per tanti cittadini della Capitale. Quanti anni sono che conduci il The Morning Show? Il programma è cambiato negli anni?
Io sono alla conduzione del The Morning Show da settembre 2012, nel tempo il programma ha cambiato dna completamente, è mutato in base alle esigenze del popolo ma anche di una linea editoriale, passando da musica, imitazioni di personaggi e dunque un intrattenimento molto leggero ad un Morning Show che, dal 2015, punta più ad un "senza censura". Con il famoso "apriamo le linee" che attraverso un numero di telefono e di Whatsapp offre agli ascoltatori una massima interazione.
Anche i temi affrontati dal The Morning Show nel tempo sono mutati?
Sì, oggi il nostro obiettivo è essere come un grande bar, dove tutto è amplificato grazie ad una frequenza molto ascoltata qual è Radio Globo. Affrontiamo i classici discorsi che faresti con gli amici, prendendo un caffè, salendo su un autobus, almeno in un periodo normale, senza Covid. Il The Morning Show ha davvero cambiato pelle negli anni, ma questa è stata la chiave del successo incredibile che la trasmissione ha oggi.
Come vengono scelti i temi da affrontare mattina dopo mattina?
Quello che abbiamo capito, nel tempo, è che per quanto si possa cercare chissà quale tema da affrontare, ti accorgi di cosa si parla di più. Basta guardare Facebook la sera per rendersi conto che tutti stanno parlando di qualcuno o di qualcosa e il giorno dopo, ovviamente, parte il dibattito. A volte sono gli stessi ascoltatori a fare il lavoro degli autori.
Come si fa a trovare il giusto equilibrio tra serietà, senso critico, provocazione, ironia di qualsiasi cosa si parli?
La chiave credo che risieda nella personalità di chi conduce, di chi sta in trasmissione. La formazione è cambiata e si è consolidata nel tempo, però sicuramente l'amicizia e la complicità in onda fanno la differenza. La ricetta è semplice, si tratta di comportarsi come farebbero degli amici a quel bar di cui parlavo prima
Quindi con i tuoi compagni di viaggio, Carmen di Pietro, Federica De La Vallée, Giovanni Lucifora, si è creata questa vincente complicità?
Assolutamete. La squadra è un valore aggiunto. E' bella la complicità di spalleggiarci, di buttare dentro altra carne al fuoco perché la gente vuole dei punti di riferimento diversi, un po' come fa oggi la gente con la medicina, c'è chi segue più un virologo, chi un altro. E' bella la pluralità, se poi questa pluralità ha anche un vissuto che esce dalle quattro mura di diretta, si ritrova al bar a scherzare e ridere dopo il lavoro, nascono altri elementi da aggiungere.
Qual è il valore aggiunto che danno gli ascoltatori in tutto questo?
Il potere del grande popolo romano è quello di riuscire a smorzare anche le situazioni più tragiche, siamo dei geni in questo, il romano riesce sempre a risollevare le sorti e a strapparti una risata. Abbiamo capito una cosa, in questo periodo più che mai: ognuno vuole dire qualcosa. Le persone che stanno nel traffico, che si stanno alzando, vogliono dire la loro, il The Morning show dà questa possibilità.
In questi anni cosa hai capito dei romani?
I romani hanno una reazione fantastica alle vicende anche le più avverse, hanno voglia di raccontare e di scherzare e spesso c'è la gara alla battuta. Hanno poi una grande facoltà di sintesi. La loro partecipazione attiva restituisce ad un programma costruito sulle storie e sulle opinioni della gente quel protagonismo, ma anche quella percezione di appartenere ad un territorio. I romani vogliono sentire quello che diciamo noi conduttori, ma vogliono sentire anche quello che dicono gli altri romani, perché sono colleghi, chi sta bloccato sulla Tuscolana, chi sulla Tiberina, spno parte della stessa mareggiata.
La tua è una diretta senza peli sulla lingua, da un lato molto apprezzata, ma a volte criticata anche duramente. Come reagisci alle critiche e come hai gestito quelle che hai ricevuto in questi anni dagli ascoltatori?
I romani sono dei grandi rissaioli. Solitamente quelli che ti odiano ti ascoltano anche di più, sempre per il solito meccanismo che vogliono sentire quello che dirai. Sì, in questi anni sì ci sono stati scontri, io solitamente cerco di portare tutto, anche una polemica, all'intrattenimento, ma a volte hanno saputo ferire, devo ammetterlo. Mi sono anche interrogato su questi episodi: "Ho esagerato io? Ha esagerato l'ascoltatore?". Poi deve finire là però, perché la tentazione di portarti a casa quello che è successo in puntata è forte. Ma è uno show, lo dice il nome stesso.
Anche le provocazioni che lanci fanno parte dello show?
Sicuramente nel programma sono un po' più esagerato, utilizzo lo strumento della provocazione a volte superando quel limite, qualcuno lo capisce, altri vanno sul personale, si arrabbiano come delle iene, ma fa parte del gioco, un gioco al quale difficilmente rinuncerei.
Da conduttore in questi mesi come hai affrontato il Coronavirus, come hai trattato l'argomento in diretta?
Intanto, grazie a Dio, facendo parte di una radio abbiamo sempre lavorato e questo lo voglio dire perché purtroppo tanti hanno perso il lavoro oppure gli si è ridotto tantissimo e noi ne parliamo praticamente tutti i giorni. Io ho affontato il tema sempre con le mie idee, così come hanno fatto i miei colleghi, ognuno ha espresso le proprie opinioni personali, non ci siamo risparmiati niente, neanche grandi battaglie tra di noi.
Ad esempio?
Beh, ad esempio, con i vaccini: io magari non lo farei neanche morto, qualcun altro invece lo cerca. Io spesso, anche rischiando, cerco di svegliare altre coscienze, dicendo: "Ragazzi, ma siamo sicuri che sia proprio così?. Possiamo riappropriarci delle nostre libertà senza per forza seguire quella strada unica che ci viene imposta?". Abbiamo cercato di rimanere aperti alla pluralità, alle varie idee.
Negli ascoltatori, invece, hai notato cambiamenti dall'avvento del Covid ad oggi?
Sì, con l'editore abbiamo notato dei cambiamenti soprattutto durante il ferreo lockdown di marzo e aprile, la gente non era più in strada e, per quando si possa seguire la radio, ovviamente il traffico era diminuito e per questo avevamo addirittura cambiato l'orario del programma, passando dal fare 6-10 al 7-11. Abbiamo sentito lo smartworking, l'ascolto più spostato a ridosso delle 9. Il nostro obiettivo è sicuramente quello di stare dietro alle dinamiche per andare incontro all'ascoltatore.
Qual è, per tutta la squadra del The Morning Show, la responsabilità di accompagnare i romani nella prima fase della giornata?
Cercare di intrattenere ma a modo nostro, buttando sul tavolo dell'ascolto quelli che potrebbero essere da lì a qualche ora discorsi da fare in altre sedi. Magari salgo in macchina, sento che si parla di questo nuovo vaccino, ascolto le preoccupazioni di altri come me e magari mi faccio un'idea che posso riportare sul posto di lavoro, al bar, a casa, etc.
Ci sono novità in arrivo per il The Morning?
Al momento no, andiamo avanti a spada tratta. Aspettiamo il ritorno di Carmen Di Pietro dal suo isolamento preventivo, una volta tornata faremo anche nuovi appuntamenti con lei. Non è facile in questo momento in cui senti un bombardamento di notizie depressive su tutti i fronti, ma è il nostro bel lavoro.