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Cultura

Dentro l'opera, una serie tv racconta le bellezze del Lazio

Sei puntate in onda su Sky Arte, una interamente dedicata a Roma

Si chiama “Dentro l’Opera” il nuovo format televisivo, creato ad hoc da Artlouder per Sky Arte in esclusiva per la Regione Lazio, ideato con l’obiettivo di promuovere in chiave turistica le bellezze artistiche e culturali del Lazio. 

Sei episodi in programma, uno per ciascuna provincia con l’aggiunta di una puntata speciale completamente dedicata a Roma, alla scoperta delle meraviglie del Lazio: un viaggio tra capoluoghi, borghi antichi, rurali e costieri di inestimabile valore, capace di valorizzare e raccontare un territorio unico al mondo agli occhi di milioni di turisti italiani e stranieri. 

La serie, in onda da marzo in prima serata sul canale tematico di Sky dedicato all’arte e alla cultura, è stata opzionata in numerosi Paesi internazionali per l’anno 2022. Un forte segnale di quanto sia alta l’attenzione delle nostre eccellenze in tutti i continenti. 

"Il Lazio è la prima Regione in Italia a promuovere le sue eccellenze attraverso un format televisivo, seguito a livello nazionale e internazionale e con cui vogliamo non solo raccontare l’unicum del nostro territorio ma anche invitare turisti e viaggiatori a soggiornare qui, per vivere l’unicità di questi straordinari luoghi tra arte, archeologia, natura, mare, laghi, montagne e borghi storici, con la centralità di Roma come attrattore per scoprire tutto il Lazio, anche quello meno conosciuto. Ripartiamo ora attraverso il turismo come volano di rilancio per il settore e tutto l’indotto", ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. 

"Le limitazioni causate dalla pandemia ci hanno permesso di riscoprire, e in alcuni casi di scoprire, le tante bellezze nascoste del Lazio. Siamo orgogliosi di valorizzarle e farle conoscere in Italia e in tutto il mondo attraverso questo programma televisivo. Il nostro patrimonio culturale, artistico e architettonico rappresenta una ricchezza unica dalla quale sappiamo di dover ripartire. Il rilancio della nostra regione passa anche dal turismo", ha commentato il Vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori. 

"Un viaggio di scoperta unico in cui il territorio stesso si racconterà allo spettatore che, in modo immersivo, potrà emozionarsi tra scenari suggestivi, opere d’arte incantevoli e borghi mozzafiato. Proseguiamo nel lavoro di valorizzazione e promozione delle bellezze paesaggistiche e artistiche della nostra regione in chiave turistica utilizzando un format comunicativo innovativo capace di raccontare il Lazio, ancora una volta, oltre i confini nazionali. Vogliamo che l’intero territorio regionale sia una destinazione riconosciuta e riconoscibile nei mercati internazionali, così da affascinare e attrarre sempre più viaggiatori e ricucire il comparto turistico, tessuto profondamente logorato dalla crisi pandemica, nonché cuore pulsante della nostra economia", sono state infine le parole dell’Assessore al Turismo della Regione Lazio, Valentina Corrado. 

Le 6 puntate nel dettaglio

1a puntata – provincia di Viterbo, “La Tuscia Misteriosa” 

Viterbo, con il Museo Civico della Chiesa di Santa Maria della Verità che conserva, tra i diversi affreschi, lo Sposalizio di San Giuseppe, opera di Lorenzo da Viterbo considerato alla stregua del Mantegna o Piero della Francesca. 

Caprarola con Palazzo Farnese, ritenuto uno degli esempi più belli di dimora rinascimentale. Deve la sua sontuosa bellezza ai migliori pittori e architetti dell’epoca che vi lavorarono. 

Bagnaia e Villa Lante, tra i giardini italiani più famosi del XVI secolo. Nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento di “Parco più bello d’Italia”. 

Bomarzo ed il suo “Parco dei Mostri”. I suoi giardini furono costruiti nel 1547 per volere del principe Pier Francesco Orsini con la presenza di alcune sculture in basalto ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. 

2a puntata - provincia di Latina, “La Via Francigena del Sud” 

Giardini di Ninfa che il New York Times ha classificato tra i più belli e romantici giardini del mondo. Adiacente a Ninfa ecco l’Abbazia di Valvisciolo, tra i primi esempi gotici cistercensi insieme a Fossanova e Casamari. 

Sermoneta, con il suo imponente Castello Caetani e la Chiesa di San Giuseppe all’interno della quale fanno bella mostra importanti affreschi dalle chiare suggestioni di matrice michelangiolesca. Nel Castello è collocata la splendida Pala di Valvisciolo. Mentre nella Chiesa di San Nicola a Bassiano è possibile ammirare la bella tavola del Cristo bendicente. 

Abbazia di Fossanova, esempio di primo stile gotico italiano. Nella sua infermeria c’è la stanza dove visse, pregò e meditò san Tommaso d’Aquino e dove morì nel 1274. L’Abbazia conserva una serie di opere di inestimabile valore. 

3° puntata - provincia di Frosinone, “Sulle orme dei Santi e dei Papi” 

Certosa di Trisulti, a Collepardo, fondata da Innocenzo III nel 1204 e famosa per la sua Antica Farmacia delle Erbe.  

Abbazia di Montecassino, fondata nel 529 da San Benedetto (patrono d’Europa) e le cui reliquie sono ospitate all’interno della Cripta. Più volte distrutta, fu rasa al suolo nel tragico bombardamento del 15 febbraio 1944 e subito dopo ricostruita. 

Anagni famosa, tra le altre cose, per essere stata la residenza di quattro Papi (tra cui Bonifacio VIII). Tra le bellezze che conserva c’è la Cripta della Cattedrale romanica considerata la “Cappella Sistina del Medioevo” con i suoi affreschi del periodo 1231-1255. Cattedrale dove, nel 1160, papa Alessandro III scomunicò Federico Barbarossa e l’antipapa Vittorio IV. Nel centro della città si trova il Palazzo di Bonifacio VIII con la sala dello storico schiaffo. 

4a puntata - provincia di Roma, “Il Bernini e il Barocco in provincia” 

Tracce del barocco del Bernini sono visibili anche nella provincia romana. Come ad Ariccia, nel cuore dei Castelli Romani, dove l’artista si occupò della radicale trasformazione dell’antico borgo medievale seguendo i principi della grande urbanistica barocca. A commissionare il progetto furono papa Alessandro VII e la famiglia alla quale apparteneva, i Chigi. Ariccia divenne una sorta di “Città Stato Chigiano” o “Città ideale” del Barocco dove si può ammirare Palazzo Chigi che, con la Collegiata, crea una scenografia barocca perfetta. 

Papa Alessandro VII commissionò al Bernini anche la Parrocchia Pontificia di San Tommaso Villanova a Castel Gandolfo. Nella chiesa si trovano importanti dipinti di Pietro da Cortona. Poi c’è il Palazzo Pontificio realizzato nel 1629. Fu proprio Alessandro VII il primo papa a villeggiarvi. E in seguito, fino ad oggi, il palazzo è stato utilizzato abitualmente dai papi come residenza nei periodi di riposo. Giovanni Paolo II definì Castel Gandolfo come il “Vaticano Due”. 

5a puntata - provincia di Rieti, “La Sabina che ispirò Caravaggio”, nel suo episodio biblico ambientato a Castel San Pietro Sabino e conservato agli Uffizi di Firenze 

Fara in Sabina e la sua celebre Abbazia di Farfa, la splendida sede della comunità benedettina dichiarata monumento nazionale nel 1928. Un vero e proprio gioiello artistico e architettonico dove poter ammirare la splendida Basilica di Santa Maria, l’Antica Torre Campanaria, la Biblioteca Statale, i Chiostri e il Museo Archeologico. 

Rieti con il Museo Civico che è una delle istituzioni museali più antiche del Lazio. La sua collezione iniziò a formarsi quando una serie di epigrafi furono riunite e sistemate sotto i portici del Palazzo Comunale. A queste iscrizioni si aggiunsero nel tempo una piccola raccolta di opere d’arte, dipinti, sculture e oreficerie accumulate dal Municipio di Rieti in seguito all’esproprio dei beni degli enti ecclesiastici. 

Di nuovo a Fara in Sabina per concludere il viaggio nella provincia di Rieti con il Palazzo Manfredi, Palazzo Brancaleoni, Palazzo Orsini, Palazzo Martini e la chiesa di San Giacomo. Nei dintorni è possibile ammirare l’antica cisterna a edicola del XVI secolo, la Collegiata di San Antonino Martire, il Museo Civico Archeologico, il Museo del Silenzio, Il Monastero delle Clarisse Eremite e il Teatro Potlach. 

6a puntata - Roma, “Le vie dell’acqua” 

La parte conclusiva del format ci condurrà a Roma e alle sue vie dell’acqua. La città dalle duemila fontane. Fonti che in principio furono denominate “Mostre” perché dovevano mostrare pubblicamente la limpidezza delle acque che arrivavano da sorgenti lontane. Nel corso dei secoli gli artisti più famosi sono stati chiamati ad onorare con opere in marmo e bronzo gli zampilli della città Eterna.  

Roma è regina delle acque, regina aquarum, grazie alla sua relazione speciale con il prezioso liquido della natura che ha lasciato la sua firma anche nell’organizzazione urbanistica della città con la creazione di terme, bagni pubblici, pozzi, fontane, ville grazie alla costruzione del sistema degli antichi acquedotti romani, un vero prodigio di ingegneria ancora ben visibile oggi a distanza di due millenni. 

Il Parco degli Acquedotti fa parte del Parco regionale dell'Appia antica e prende il nome da sette acquedotti romani e papali che rifornivano l'antica Roma. 

Degli antichi acquedotti romani ce n’è uno, l’acquedotto Vergine-Aqua Virgo, che è l’unico ad essere rimasto ininterrottamente in uso fino ai giorni nostri alimentando le più importanti fonti della città: Fontana di Trevi, la fontana della Barcaccia, la fontana dei Quattro Fiumi. 

La Fontana di Trevi resta la più famosa, spettacolare e ammirata nel mondo. Sul posto dove si trova già esisteva una fontana e nel 1640 Gian Lorenzo Bernini intervenne su commissione di papa Urbano VIII. L’artista scelse un basamento in forma esedra preceduto da una vasca. Nel 1732 papa Clemente XII indisse un concorso aggiudicato, poi, a Nicola Salvi il cui progetto fu ritenuto il più scenografico e rispettoso del palazzo retrostante sulla cui facciata è addossata la fontana i cui lavori furono ultimati da Giuseppe Pannini. 

La Fontana della Barcaccia fa bella mostra di sé nel centro di piazza di Spagna, proprio ai piedi della scenografica scalinata che porta alla chiesa di Trinità dei Monti.  

Fu commissionata nel 1626, per volere di papa Urbano VIII, a Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo, architetto dell’acquedotto Vergine del 1623. 

Bernini pensò ad una vasca a forma di imbarcazione collocata sotto il livello della piazza forse a causa della scarsa pressione dell’acqua che avrebbe dovuto alimentarla. 

Di Bernini è la firma anche per la Fontana dei Quattro Fiumi. Opera che l’artista portò a compimento in un momento molto particolare della sua vita. I suoi mecenati, la famiglia dei Barberini, avevano dilapidato le risorse pontificie ed erano stati costretti a fuggire a Parigi accusati di concussione. Per questo, in assenza dei suoi protettori, Bernini fu allontanato. Il nuovo papa Innocenzo X Pamphili pensò di affidare al Borromini la sistemazione di Piazza Navona, l’antico stadio dell’imperatore Diocleziano, con la realizzazione di una fontana al centro della piazza. Seguirono anni di indecisione progettuale sui lavori da portare a compimento. In questo periodo Bernini colse l'occasione per farsi nuovamente avanti presentando al Papa un progetto che lo meravigliò portandolo a conferirgli l’incarico per la realizzazione della splendida fontana ammirata oggi dai turisti di tutto il mondo. 

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