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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Musei capitolini: torna a splendere la sala Orazi e Curiazi

Un intervento di restauro, reso possibile grazie all’atto di mecenatismo di Alisher Usmanov che ha contribuito destinando a questo progetto la somma di 300.000 euro

La Sala degli Orazi e Curiazi è collocata nel piano nobile del Palazzo dei Conservatori dove “l’Appartamento” costituisce il complesso delle sale di rappresentanza dell'antica magistratura civica. Destinata in origine alle udienze del Consiglio Pubblico, la Sala è decorata da un ciclo di affreschi affidato nel 1595 a Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino (1568-1640), esponente di spicco del manierismo romano. La conclusione dei lavori era prevista per il Giubileo del 1600, ma nel 1613 erano compiute solo le prime tre scene. Dopo una interruzione di oltre vent'anni i lavori terminarono nel 1640.
 
Il ciclo degli affreschi illustra alcuni noti episodi della storia delle origini di narrati da Tito Livio e resi come una serie di arazzi divisi da festoni di frutta e fiori, trofei d'armi e vasi. L’affresco che dà il nome alla Sala raffigura il combattimento tra gli Orazi e i Curiazi, episodio della guerra di Roma contro la vicina città di Albalonga, che si concluse con un duello tra i tre fratelli Orazi, vittoriosi, che rappresentavano Roma e i tre Curiazi per Albalonga.
 
Nei lati corti della Sala vi sono due magnifiche statue onorarie di Papi: l'una, in marmo, scolpita da Gian Lorenzo Bernini tra il 1635 e il 1640, raffigura Urbano VIII Barberini (1623-1644); l'altra, realizzata in bronzo tra il 1645 e il 1650 in onore di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), è opera dello scultore bolognese Alessandro Algardi.
 

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