rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Roseto di Roma, apertura autunnale: tutte le informazioni

Apertura da sabato 6 ottobre fino a domenica 21, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18

Apertura autunnale per il roseto di Roma. Ad annunciarla è l'assessora alla sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari. "In occasione della fioritura autunnale", spiega in una nota Montanari, "abbiamo deciso di riaprire a cittadini e turisti il Roseto comunale, questo straordinario giardino ai piedi dell'Aventino. Ottobre è uno dei mesi migliori per poter passeggiare all'aperto godendo di questo straordinario spettacolo di profumi e colori tra oltre mille varietà di rose botaniche, antiche e moderne provenienti da tutto il mondo. L'ingresso è libero e gratuito".

Da sabato 6 ottobre e fino a domenica 21, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18, si potrà ammirare quella che è una delle più prestigiose collezioni botaniche di rose, che permette di ripercorrere la storia e l'evoluzione della rosa dall'antichità ai giorni nostri.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare direttamente il Roseto Comunale al telefono (06.5746810) o via e-mail all'indirizzo rosetoromacapitale@comune.roma.it, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00; lunedì e martedì anche dalle 14:00 alle ore 16:30. 

Con circa 1.100 varietà di rose botaniche, antiche e moderne provenienti da tutto il mondo, il Roseto Comunale di Roma è un unicum nel suo genere in Italia. Gli esemplari coltivati provengono un po' da tutto il mondo: dall'Estremo Oriente al Sud Africa, dall’Europa alla Nuova Zelanda, passando per l’America.

Fin dal III sec. a.C. il luogo in cui oggi sorge il Roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora i cui festeggiamenti, i “floralia”, si svolgevano in primavera nel Circo Massimo.  Per tutto il XVI secolo fu occupato da orti e vigne e solo nel 1645 divenne l'Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità.

Dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l'area fu destinata a diventare un Parco. Purtroppo però rimase incolta a lungo fino a quando, nel 1950, iniziò a delinearsi quello che sarebbe divenuto lo splendido Roseto che oggi possiamo ammirare.

Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro e il suo disegno architettonico è volto a nascondere la frattura orizzontale costituita da via di Valle Murcia che divide il giardino in due parti: quella più vasta in cui si trovano le collezioni di rose botaniche, antiche e moderne, e quella più piccola in cui si trovano le rose vincitrici del prestigioso “Premio Premio Roma per le Nuove Varietà di Rose”, nato nel 1933 e promosso ed istituito dalla Contessa Mary Gayley Senni che fu la curatrice e parte della Giuria fino al 1954 in rappresentanza dell'American Rose Society.

Nel Roseto sono presenti le “rose botaniche”, ossia quelle spontanee che crescono in varie zone, dalle più torride alle più fredde, ma solo appartenenti all'Emisfero Settentrionale. Alcune di queste risalgono addirittura a 40 milioni di anni fa, molto pregiate e poco conosciute, e le straordinarie "rose antiche".

Alla categoria delle “rose antiche” appartengono coloro le quali sono il risultato di incroci spontanei tra rose botaniche che l'uomo, involontariamente, faceva incontrare nei suoi spostamenti da una parte all'altra del Mondo, ma anche il frutto delle prime specifiche sperimentazioni nel campo dell’ibridazione effettuate a inizio Ottocento.

Nella vasta categoria delle “rose moderne” vengono inserite le moltissime varietà ottenute dall'uomo a partire dalla fine dell'800 quando si cominciò ad utilizzare le rose che gli inglesi avevano portato dalla Cina e dalle altre regioni dell'Estremo Oriente con le navi cariche di the per incrociarle con altre varietà (da qui, probabilmente, il nome Rosa Tea).

Fra le più curiose varietà ricordiamo la Rosa Chinensis Mutabilis il cui fiore in cinque giorni cambia colore 7 volte: il bocciolo è rosso, aperto diventa arancione, poi giallo, crema, rosa chiaro, rosa intenso fino a diventare cremisi, o la Rosa Chinensis Virdiflora dagli incredibili petali verdi fino alle Rose Damascene che già fiorivano a Paestum e a Pompei, ancora oggi usate come base per essenze profumate, o le Rose Galliche, le uniche nell'antichità di colore rosso e considerate sacre dai Persiani.

Ma una delle storie più curiose è sicuramente quella celata dalla rosa dedicata alla fine della Guerra delle Due Rose: il suo bocciolo è rosso come la rosa nello stemma dei Lancaster, ma quando si apre è bianca come la rosa nello stemma degli York, le due famiglie in guerra per il trono inglese.

In questo piccolo, romantico, scrigno di Roma custode di meraviglie, lo sguardo si perde tra i più sfavillanti colori e l’olfatto è stimolato dai più inebrianti profumi. E come se non bastasse, se si alza lo sguardo dai boccioli, il Roseto Comunale offre una vista privilegiata sul Circo Massimo e sul Palatino.

ll massimo splendore è ovviamente durante i mesi primaverili, ma anche durante la fioritura autunnale lo spettacolo è di quelli suggestivi, da non perdere. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roseto di Roma, apertura autunnale: tutte le informazioni

RomaToday è in caricamento