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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Priverno, l'antico borgo volsco diventato Città d'Arte

Cosa vedere a Priverno. Dove mangiare, dove dormire e come raggiungere da Roma. La guida completa

Palazzi storici, antiche chiese che conservano importanti reliquie, e poi piazze e stretti vicoli in pietra calcarea che salgono concentrici verso il punto più alto del quartiere medioevale. Priverno ha un cuore che pulsa di arte e di storia, che gli è valso il titolo di Città d’Arte. Un borgo medioevale che, seppure circondato da case di nuova edilizia, conserva il suo fascino e il suo prestigio. Un borgo adagiato nella Valle dell’Amaseno, dove scorre l’omonimo fiume, e circondato dai Monti Lepini e Ausoni sorto in un territorio di origine vulcanica che accoglie i Laghetti del Vescovo, specchi d’acqua circondati da una fitta vegetazione le cui acque sulfuree hanno proprietà termali. Luoghi dove è possibile trascorrere delle ore di relax a contatto con la natura, con passeggiate a piedi o in bike. Un viaggio dove la curiosità può fare scoprire meraviglie storiche e naturali, a volte non previste.

Oggi vogliamo farvi conoscere questo borgo, tra i più antichi del Lazio meridionale e che fa parte della Comunità Montana dei Monti Lepini Ausoni. Un borgo dai mille volti, la cui bellezza si estende anche a luoghi di grande valore storico e artistico poco fuori le mura del centro storico.

Le origini di Priverno

Le origini del borgo risalirebbero all’antica Privernum, quindi al XII secolo avanti Cristo, di cui rimangono ruderi come tracce di quell’epoca. Le prime notizie certe risalgono ai testi di Tito Livio, che descrive Priverno come un potente centro Volsco del IV secolo avanti Cristo che venne poi sottomesso da Roma. Romani che, quando il centro venne completamente distrutto nel 329 avanti Cristo, lo ricostruirono nella piana di Mezzagosto dove sorse la Privernum romana. In epoca romana si costruirono le mura, tutt’ora esistenti, e l’acquedotto con la diga del fiume Amaseno. Dopo la caduta dell’Impero romano, Priverno divenne una zona di passaggio e di ristoro per chi era in transito nella zona. Nel IX secolo la città venne distrutta dai Saraceni, e questo portò ad un abbandono del territorio e, secondo la tradizione, alla fondazione di nuovi centri abitati sulle colline circostanti. La città, chiamata Piperno, successivamente fu proprietà dello Stato Pontificio fino alla presa di Roma. Nel 1927 riprenderà il nome di Priverno, dall’antico nome Privernum.

Un tempo la cinta muraria si estendeva per circa 1600 metri, munita di 72 torri, e circondava tutta la città. Originariamente le porte di accesso alla città erano sei, di cui oggi ne rimangono solo due: Porta Napoletana, che mantiene l’aspetto originario della metà del XII secolo, e l’arco di Porta San Marco, detta Porta Romana che attualmente introduce alla via principale del borgo, Via Consolare, che taglia in due il quartiere medioevale.

Cosa vedere a Priverno

Il borgo storico di Priverno si caratterizza per i vicoletti in pendenza, intervallati da ripide scale in pietra che custodiscono l’impianto medioevale dell’antica città. Nella piazza principale del borgo, nota come Piazza Grande, si affaccia il Duomo di Santa Maria Annunziata che conserva la preziosa reliquia di San Tommaso D’Aquino, patrono della città, la cui tomba si trova nell’Abbazia di Fossanova che sorge nel territorio del comune privernate. Sempre sulla piazza sorge il Palazzo comunale del tardo Duecento, e poco oltre la Fontana dei Delfini monumento in memoria dell’arrivo dell’acqua potabile in città. Merita una visita il Castello di San Martino, o Villa Gallio dal nome del cardinale Bartolomeo Gallio che vi abitò. La villa ospita il Giardino di Archimede, che è anche Museo della Matematica, dove un tempo sorgeva un frutteto. Nel parco del cinquecentesco castello è custodita una porzione di bosco che vanta alberi di alto fusto, considerati monumentali.

Da visitare anche il sito archeologico con i resti dell’antica Privernum, che sorgono nella Piana di Mezzagosto a pochi chilometri dal borgo storico. Gli scavi ancora in corso hanno portato alla luce resti delle antiche mura e ambienti anche mosaicati. Da vedere anche la chiesa di San Benedetto, prima opera costruita dai benedettini nella nuova Priverno a metà del VII secolo ricca di affreschi, e la chiesa di San Giovanni Evangelista con affreschi del XIII e XV secolo, di cui fa parte la cosiddetta crocetta una piccola stele eretta davanti alla chiesa con i resti del pulpito romanico.

Cosa mangiare a Priverno

Tra i prodotti tipici del territorio c’è la mozzarella di bufala e la Bufaletta, uno spezzatino di carne di bufala soffritto. Ricette tipiche sono la falia di Priverno, una via di mezzo tra pane e pizza che mangiavano i pastori, e la Bazzoffia, una zuppa con pane raffermo verdure uova e pecorino. Altre tipicità locali sono i chiacchietegli, una varietà di broccoletti dal colore viola. Non mancano i ristoranti dove mangiare bene e anche i piatti tipici: “Glio Montano”, “Il Forno del Procoio”, “Vistrò”, “Osteria Terzo Girone”. E per una sosta di degustazione di vini e birra, “Vineria Tacconibus”.

Dove dormire a Priverno

Nel borgo e nelle immediate vicinanze ci sono diverse possibilità di pernottamento. Immerso nella natura del luogo c’è l’ “Agriturismo Regina Camilla”. Nella città di Priverno c’è poi l’ “Onorati Hotel”, recentemente ristrutturato e dotato di un’ampia piscina. A pochi chilometri dal borgo ci sono altre possibilità di soggiorno: “Tenuta Palma”, “Le Capanne di Villa Margherita”, “Locanda Persei”.

Come arrivare a Priverno da Roma

Per raggiungere Priverno da Roma: Percorrere la A1 fino allo svincolo di Frosinone e poi proseguire sulla SS156; Percorrere la SS148 fino all’uscita a Borgo Piave e poi percorrere la SS 7 Appia e poi la SR 156 dei Monti Lepini fino all’uscita Priverno Ovest.

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