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Dopo un lungo intervento di manutenzione, il planetario riapre con avanguardie tecnologiche in grado di ricostruire con estremo realismo le superfici dei corpi celesti. Entro il 2025 riaprirà anche il Museo della civiltà romana.

Dopo sette anni dalla chiusura, il planetario di Roma è pronto ad aprire al pubblico agli inizi del 2022. Gli interventi di manutenzione, cominciati nel 2014, hanno portato a nuove tecnologie e nuovi confort con esperienze immersive a 360 gradi per un vero e proprio viaggio all’interno dell’universo. Il vecchio proiettore è stato sostituito da un articolato sistema di videoproiettori ad altissimo contrasto e risoluzione in 4K che permetterà al nuovo planetario di ricostruire con estremo realismo le superfici dei corpi celesti. 

“I lavori sono finiti così come tutte le sperimentazioni - commenta  Maria Vittoria Marini Clarelli, sovrintendente capitolina ai beni culturali -. Questo è un planetario che non propone una fiction, ma realmente ciò che lo Spazio mostra nel momento in cui gli astronomi lo fanno funzionare”. Un’altra innovazione riguarda la possibilità di archiviare una grande mole di dati e di effettuare aggiornamenti in tempo reale, per permettere, in base alle novità astronomiche, di seguire le scoperte della comunità scientifica. “Un’esperienza fantastica - racconta l’assessore alla crescita culturale Lorenza Fruci -, che finalmente i romani potranno tornare a vivere agli inizi dell’anno prossimo. Questa è la prima azione che abbiamo previsto per il Museo della civiltà romana, per il quale abbiamo ottenuto 18 milioni di euro, grazie al Pnrr, con il progetto caput mundi”. L’interazione non riguarderà solo gli astronomi del planetario e i visitatori, perché il software permetterà di confrontarsi con altri planetari condividendo gli esiti di ricerche e studi al servizio della divulgazione scientifica.

Gli interventi di manutenzione

La riqualificazione del planetario, ospitato dal Museo della civiltà romana, non riguarda solo le avanguardie tecnologiche. Sono state, infatti, sostituite anche le poltrone, mantenendo la disposizione circolare per evitare l’effetto cinema. È stata inoltre effettuata la pulizia della cupola.  Non solo. Anche il Museo della civiltà romana è stato sottoposto ad una serie di interventi. Si è provveduto al risanamento degli impianti, della pavimentazione esterna e delle coperture, oltre che al restauro della sala del plastico. 

L’aiuto del Pnrr

Il Pnrr ha assegnato per i lavori di manutenzione 18 milioni di euro. Tra i vari obiettivi, assicurare la conservazione dell’edificio, il rinnovo degli elementi che abbiano mostrato criticità, l’efficientamento energetico, la revisione del percorso espositivo con ulteriori spazi e servizi a disposizione del pubblico, come attività laboratoriali e aree di sosta e riposo, l’allestimento di un laboratorio di restauro e di riproduzione tridimensionale. Secondo l’assessore Fruci “ci vuole qualche anno, ma entro il Giubileo (quindi nel 2025, ndr) avremo sicuramente l’intera struttura riaperta”.

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